Secondo i ricercatori americani, è l’etnocentrismo occidentale che ha portato a credere che il gesto fosse praticato ovunque. Le testimonianze più antiche di questo scambio risalirebbero a testi in sanscrito di circa 3.500 anni fa
Siamo abituati a considerarlo una caratteristica preminente dell’essere umano. Una delle più profonde, in grado di distinguerci dalla maggior parte dei membri del regno animale. Poeti, letterati, pittori, registi ne fanno da sempre materia viva della propria arte. Basti pensare alla scena finale del film “Nuovo cinema paradiso“. Eppure, sorprendentemente, la tendenza a baciare è assente in alcuni popoli della Terra. E non si tratta di realtà remote, sparute. Solo per una minoranza degli abitanti del Pianeta, infatti, il bacio è il sigillo di un sentimento amoroso. Lo afferma uno studio, pubblicato su “American Anthropologist“, condotto da un team di ricercatori Usa dell’University of Nevada a Las Vegas e del Kinsey Institute dell’Indiana University, coordinati da William Jankowiak.
“Nonostante solitamente il bacio venga dipinto come un fondamento della cultura umana, non si può dire che esso sia un costume universale. Anzi – spiegano i ricercatori nel loro studio -, è presente in una minoranza tra le 168 culture esaminate, diverse per storia, posizione geografica e struttura sociale: solo in 77 di esse, il 46%. Alcune culture lo considerano persino disgustoso. Il nostro sospetto – aggiungono gli esperti Usa – è che l’etnocentrismo dell’Occidente abbia portato a credere che il bacio romantico-sessuale fosse universale”.
Affermazioni che scardinano le nostre certezze, creando un senso di straniamento. Stando alle conclusioni degli studiosi americani, il bacio sarebbe, quindi, un prodotto delle società occidentali. Quando, allora, è diventato importante, quasi irrinunciabile? Secondo gli studiosi Usa, “esiste una correlazione diretta tra la presenza del bacio e il livello di stratificazione di una società: più una cultura è socialmente complessa, più alta sarà la frequenza del bacio romantico, sessuale, intimo”.
La comparsa del bacio nella storia della civiltà umana è, inoltre, piuttosto recente. Secondo Rafael Wlodarski dell’University of Oxford, che ha studiato l’evoluzione del bacio nella storia dell’uomo, le testimonianze più antiche di questo scambio amoroso risalirebbero a testi in sanscrito di circa 3.500 anni fa, in cui baciarsi era descritto come l’atto di respirare l’anima l’uno dell’altro. Nessuna testimonianza, invece, di baci nei geroglifici egizi.
E nel mondo animale? I baci non sono molto diffusi. Gli animali in genere si leccano, non si baciano, e quando lo fanno il bacio assume significati diversi da quelli tra esseri umani. Secondo il primatologo Frans de Waal della Emory University di Atlanta, i nostri parenti più stretti, gli scimpanzé, ad esempio si scambiano baci, ma solo dopo un conflitto. Per loro, infatti, rappresentano una forma di riconciliazione, non un gesto romantico.
Se lo studio Usa afferma che il bacio è meno diffuso del previsto nel nostro Pianeta, altre ricerche ne sottolineano, intanto, i benefici. L’atto di scambiarsi appassionati e prolungati baci giova alla salute degli organismi, non solo dal punto di vista psichico, ma anche fisiologico. A partire dal sistema immunitario degli amanti. Secondo uno studio olandese pubblicato su Microbiome, mentre una coppia si bacia si scambia 80 milioni di batteri, che rafforzano le difese corporee. Il bacio provoca, inoltre, il rilascio di molecole come l’ossitocina, la serotonina, la dopamina e l’endorfina, che riducono lo stress.
Resta il dubbio sulle ragioni per cui, malgrado i numerosi vantaggi per l’organismo, la maggior parte degli animali e, secondo il recente studio Usa, degli uomini non prendano in considerazione il bacio. “Sembra che gli esseri umani abbiano una tendenza innata a connettersi gli uni agli altri, attraverso il bacio, ma – spiega su The Guardian Sheril Kirshenbaum, dell’University of Texas, ad Austin, autrice del libro “La scienza del bacio. Cosa dicono le nostre labbra” -, la forma che questo assume è influenzata dalle nostre abitudini culturali e norme sociali. Come osservava, infatti, il padre dell’evoluzionismo Charles Darwin circa 150 anni fa nel volume “The Expression of the Emotions in Man and Animals”, comportamenti come l’atto di baciare sembrano far parte del nostro retaggio evolutivo, “ma – conclude la studiosa – il modo in cui li esprimiamo in un dato tempo e luogo è pesantemente influenzato da ciò che consideriamo familiare nelle nostre stesse società”.