In una città come Milano, dove in quella che viene definita la “zona 1” – ovvero la più centrale – leggenda vuole che ci sia una maggiore densità di animali domestici che di bimbi, e che le petsitter siano ricercate più delle bambinaie. Ebbene, in una città come questa, in cui le amiche o vanno pazze per liofilizzati e carrozzine o per locali “pet-friendly”, è impossibile non imbattersi in discorsi “canori” e ascoltare storie di maltrattamenti e inciviltà.
E’ così, per caso, che ho incontrato Simona Spanu, una giovane e tenace ragazza sarda, che ha fatto dell’accoglienza e la cura dei cani la propria missione. Non lo fa in centro Milano. Lo fa in Sardegna, con la sua piccola onlus “La casa del Randagio”, e mi racconta, ogni volta che passa dalla “metropoli”, quanto alla cultura meneghina di iperattenzione e frenetico accudimento corrispondano atteggiamenti di barbarie e ignoranza nella sua terra. Tipo, rompere le scatole e danneggiare gratuitamente il piccolo canile che Simona ha messo in piedi nel bel mezzo del nulla, senza neppure un allacciamento idrico.
E’ così che ho pensato di presentarle Alice Cimini, che ho conosciuto casualmente dopo aver scritto di lei, peraltro, proprio in questo blog. Chissà, ho pensato, se tra un gruppo di persone che accudiscono gli animali – chiamiamoli pure privilegiati – a Milano, e chi invece fa un lavoro molto “tosto” come Simona non possa nascere qualcosa di utile?
E, infatti, qualcosa è accaduto. Insieme alla famiglia Ferrieri di Cioccolatitaliani, hanno organizzato nella centralissima Piazzetta San Giorgio, a un tiro di schioppo dal Duomo, un appuntamento benefico che da Milano dirotta introiti ed energie direttamente nella Sardegna dei randagi.
Non so quanto abbiano raccolto, ma sono quelle piccole grandi cose che ti fanno pensare che l’Italia, nonostante tutte le differenze che ci attraversano, sia ancora il posto migliore dove vivere, per quelli come noi. Quelli che quando c’è da regalare tempo a persone attraversate da una passione, glielo regali volentieri.