A settembre la campanella della scuola suonerà per tutti o quasi. Al primo giorno di lezione potrebbero mancare all’appello circa 4000 studenti lombardi con disabilità che frequentano le scuole superiori. A denunciare questa situazione, attraverso la campagna Vogliamo andare a scuola è la Ledha, la Lega per i diritti delle persone con disabilità. Nessuno di questi ragazzi, allo stato attuale, potrà contare sui servizi di assistenza necessari per poter andare in classe: dal trasporto all’assistenza educativa indispensabile per quelle ore in cui il ragazzo disabile non ha l’insegnante di sostegno.
Sembra un paradosso ma nessun ente ha trovato il modo di garantire il diritto allo studio a questi giovani. Solo la provincia di Monza, ad oggi, ha risolto il problema.
“A Milano – spiega Giovanni Merlo, direttore della Ledha – il comune guidato da Giuliano Pisapia ha avvisato le famiglie con una lettera, nella quale spiega che non potrà più sostenere il servizio perché di competenza della Città Metropolitana. Le stesse famiglie hanno ricevuto una comunicazione da parte della Città Metropolitana, guidata sempre da Pisapia, che le informa che gli uffici non riceveranno neanche le domande di attivazione del servizio perché nessuno ha attribuito loro questa competenza. Regione, Province e Città Metropolitana sono invece concordi nell’attribuire la responsabilità ultima ai provvedimenti del Governo che non solo hanno drasticamente ridotto i trasferimenti ma hanno chiesto con la legge di Stabilità ulteriori massicci risparmi”.
Ora la Ledha ha chiesto l’intervento del presidente del Consiglio Regionale, Raffaele Cattaneo, di Daniele Bosone, presidente dell’Unione Province Lombarde (Upl) e del sindaco della Città Metropolitana di Milano Giuliano Pisapia, perché predispongano i loro uffici ad accogliere le domande di attivazione dei servizi e impegnino tutte le risorse disponibili per garantirne l’avvio, almeno fino alla fine dell’anno solare. Eppure nel mese di aprile 2015, era stato sottoscritto un Protocollo di intesa tra Regione e Upl, che impegnava la Regione a provvedere, con trasferimenti di risorse per 205 milioni, alle funzioni che resterebbero in capo alle province. “Di questi fondi, 10 milioni di euro destinati, solo per l’anno 2015, per far fronte alle criticità legate all’inclusione scolastica, all’assistenza educativa e al trasporto delle persone disabili, in attesa del ripristino da parte dello Stato della necessaria copertura finanziaria. Espressione generica – spiegano alla Ledha – che sembra non comprendere nello stanziamento l’assistenza alla comunicazione per gli alunni con disabilità sensoriale di tutti gli ordini e gradi di scuola. Nel frattempo il tempo passa e i problemi rimangono sul tappeto”.
L’associazione ora è pronta a passare all’azione: da qualche giorno, ha iniziato una campagna informativa a tutte le famiglie coinvolte per offrire un supporto legale che consenta loro di rivolgersi alla magistratura nel caso in cui le istituzioni continuassero a non trovare soluzioni. Nelle prossime settimane, la battaglia è destinata a spostarsi nei palazzi romani. “E’ da un anno che facciamo audizioni, ci hanno sempre rassicurato ma non è accaduto nulla. Lunedì invieremo una diffida – annuncia Merlo – e se ai primi di settembre non cambierà nulla, chiameremo in causa gli enti facendo un ricorso per discriminazione al tribunale. Non escludiamo di scendere in piazza”.