Il trionfo, il record, il ricordo. Sebastian Vettel non dimenticherà il fine settimana del gran premio d’Ungheria. Il campione tedesco ha centrato la 41esima vittoria in carriera (la seconda nella prima stagione alla Ferrari), ha eguagliato il record di Ayrton Senna e ha dedicato il successo a Jules Bianchi. Il tedesco ha fatto un capolavoro in una giornata iniziata con l’omaggio al pilota francese a pochi giorni dal suo funerale e finita con una dedica speciale: “Merci Jules, questa vittoria è per te”. Dediche a parte, il driver di Heppenheim ha bissato il successo ottenuto in Malesia dopo una gara in cui tutto gira alla perfezione. O quasi.
Il ritiro di un ottimo Kimi Raikkonen per problemi tecnici quando era al secondo posto, infatti, è l’unica nota stonata per il team di Maranello. Domenica nerissima, invece, per la Mercedes. Alla fine Hamilton ha limitato i danni chiudendo al sesto posto e conservando la leadership del Mondiale con 21 punti di vantaggio su Nico Rosberg, ottavo ma in lotta per il gradino più alto del podio fino a pochi giri dalla fine. L’inglese però ne ha combinate di tutti i colori e il talento stavolta non gli è bastato. Nel giorno in cui l’Hungaroring si è tinto di rosso c’è stata un po’ di gloria anche per la Red Bull, che si gode il primo podio del russo Daniil Kvyat e il terzo posto dell’australiano Daniel Ricciardo. Bene anche il 17enne Max Verstappen, giunto quarto, e primo sorriso per la McLaren grazie al quinto posto di Fernando Alonso.
La gara – Partenza show delle Ferrari, poi la safety car non rovina la festa della Rossa
Che non sarebbe stata una domenica come tante lo si è capito primo dell’inizio del gran premio, iniziato con qualche minuto di ritardo e dopo un secondo giro di ricognizione a causa dell’errato posizionamento in griglia di Massa, poi penalizzato di cinque secondi. Dopo il semaforo verde è immediatamente spettacolo. A luci rosse… Vettel sale al comando dopo un duello ravvicinato con il ‘poleman’ Hamilton, poi Raikkonen imita il compagno di squadra, lasciandosi alle spalle le due frecce d’argento. Per la Mercedes i guai non finiscono qui, perché dopo la brutta partenza Hamilton finisce anche nella ghiaia, rientra in pista in decima posizione e accusa due volte via radio il compagno di squadra di averlo spinto fuori. L’inglese si ritrova alle spalle della Williams di Massa e impiega dieci giri prima di riuscire a mettere la freccia sul brasiliano. Vettel e Raikkonen rientrano davanti a Rosberg dopo il primo pit-stop, mentre Hamilton a suon di sorpassi e giri veloci risale fino al quinto posto alle spalle di Ricciardo e al 29° giro passa anche l’australiano, lanciandosi all’inseguimento di Rosberg. Il tedesco con gomme medie gira più lento del compagno di squadra, ma in ogni caso tutto cambia al 43° giro quando Hulkenberg finisce contro le barriere con la sua Force India: safety car in pista e distacchi in pratica azzerati. Tutto da rifare, quindi, per la Ferrari che deve anche fare i conti con un calo di potenza alla monoposto di Raikkonen. “Abbiamo una possibilità di vincere”, dicono a Rosberg dal box. “Stiamo correndo per la vittoria”, ripetono anche ad Hamilton. Ma per la Mercedes è proprio una giornataccia. Quando la gara riprende Rosberg si lascia facilmente alle spalle Raikkonen, poi costretto al ritiro, mentre Hamilton fa a sportellate con Ricciardo e danneggia l’ala anteriore incorrendo anche in una penalità drive-through. “Sorry guys”, dice Hamilton facendo ‘mea culpa’. Rosberg è potenzialmente il nuovo leader del Mondiale, ma a cinque giri dalla fine anche il tedesco deve fare i conti con Ricciardo: nel contatto fra le due monoposto ha inizialmente la peggio il pilota Mercedes, costretto a tornare ai box per una foratura alla ruota posteriore sinistra. Stessa sorte tocca poco dopo anche all’australiano, che chiude alle spalle di Kvyat. Vettel ringrazia, saluta il pubblico e si gode il bis con la Ferrari.
Vettel dedica la vittoria a Jules Bianchi
“Merci Jules, questa vittoria è per te” questa la dedica speciale di Vettel a Jules Bianchi. “Sarai sempre nei nostri cuori”, ha detto il tedesco rendendo omaggio, nella comunicazione via radio con il team, al pilota francese scomparso dopo nove mesi di agonia in seguito all’incidente nel gp del Giappone. “E’ stata una giornata perfetta” ha detto poi Vettel nella tradizionale intervista post-gara. “E’ stata una giornata incredibile al termine di una settimana incredibilmente dura e credo che per tutti noi sia stato molto difficile. Tutte le persone alla Ferrari sapevano che prima o poi Jules sarebbe entrato a far parte del nostro team e della nostra famiglia”. Per quanto riguarda la gara, il campione tedesco ha ricostruito quanto accaduto dopo la sospensione dovuta all’incidente di Hulkenberg: “Dal nostro punto di vista la safety car non è stata la cosa più opportuna, ma ha reso la gara molto interessante alla fine. Abbiamo fatto una grandissima partenza ed era cruciale trovare subito la prima posizione, la macchina era difficile ma bellissima da guidare – ha spiegato il tedesco della Ferrari – E’ stata una grande gara con un ottimo passo da parte nostra, quindi devo ringraziare tantissimo la squadra per il recupero che ha fatto dopo venerdì” ha sottolineato riferendosi ai problemi avuti nel giorno delle libere.
Arrivabene: “Successo per chi non sa fare i conti”
“E’ la seconda vittoria dopo 10 gare ed otto podi, la dedico a chi i conti non li sa fare, che dice stupidaggini. I ragazzi sanno raappresentare a dovere la Ferrari”. Maurizio Arrivabene, team principal della Ferrari, ha avuto parole di rabbia al termine del Gran Premio di Ungheria di Formula 1 vinto da Sebastian Vettel. “Non mi faccio prendere dalle emozioni. Non mi piacciono gli spaghetti, mi son fatto una pizza all’arrabbiata e l’ho consigliata alla squadra per caricarsi” ha spiegato ai microfoni di Sky Sport. Tornando alla gara: “La grande partenza? Certamente me la aspettavo”, ha sottolineato Arrivabene. “Ci saranno delle gare che andranno bene ed altre che andranno meno bene, sapevamo che dovevamo giocarci la partenza”. Sulla gara di Raikkonen, costretto al ritiro: “Kimi stava facendo una gara incredibile, il giorno che potremo scegliere noi le nostre gomme sarà per dura per tutti. Se ho sognato la doppietta? Per un pò – ha ammesso – ci avevo creduto, potevamo farlo, era alla portata. Va bene così, ora avanti con umiltà, disciplina e testa bassa”.
L’amarezza di Raikkonen: “Succede sempre qualcosa…”
“La cosa positiva è che si va in vacanza…”. Kimi Raikkonen non ha potuto nascondere la delusione dopo il ritiro nel Gp di Ungheria quando era in lotta per il podio. “Nel complesso la prima metà della stagione abbiamo avuto un’ottima velocità ma anche un pò di sfortuna, molti problemi e qualche errore – ha detto il finlandese – La velocità non è un problema, però succede sempre qualcosa che ci danneggia. Il nostro compito è eliminare questi errori per svoltare. Dobbiamo fare in modo di sbarazzarci di questi problemi e ovviamente sperare di avere anche un pò di fortuna, sono certo che così otterremo risultati migliori. Ma questa è la vita e oggi è andata così” ha concluso Raikkonen.
Marchionne: “Non dobbiamo abbassare la guardia”
“Una vittoria che vogliamo dedicare alla memoria di Jules Bianchi, un ragazzo fantastico che ci manca tanto”. Sergio Marchionne, Presidente della Ferrari, ha ribadito le parole della prima guida della Ferrari, ma poi ha invitato tutti a continuare sulla strada tracciata in Ungheria, sottolineando gli errori commessi. “Purtroppo oggi non possiamo festeggiare un primo e secondo posto che erano alla nostra portata per i problemi avuti sulla macchina di Kimi – ha detto Marchionne – Un monito ulteriore a non abbassare mai la guardia: dobbiamo sempre lavorare per chiudere il divario con chi ci sta davanti ma senza mai dimenticare l’affidabilità”. “Tra poco ci fermeremo per la pausa estiva da cui, sono sicuro, tutta la Scuderia tornerà ancora più agguerrita e determinata” ha concluso Marchionne.
Sgarbo di Ecclestone: la regia internazionale non inquadra le Ferrari
Durante la diretta c’è stato anche il tempo di un fuori programma. Il telecronista Rai Gianfranco Mazzoni se l’è presa contro la regia internazionale che coordina tutte le gare del circus della Formula 1 e che è diretta emanazione (nonché business) di Bernie Ecclestone. Secondo il giornalista della tv pubblica, il capo della F1 ha ordinato di non inquadrare le rosse di Maranello nonostante stessero dominando il gran premio: “Tutto questo è vergognoso”, ha sbottato Mazzoni.