Gli agenti sono entrati nel luogo di preghiera musulmano di Al Aqsa, dove si erano barricati alcuni attivisti che lanciavano pietre ai fedeli di religione ebraica. Una decina i contusi. Collaboratore del presidente Abbas: "Così Israele vuole trascinare l’intera regione in una guerra di religione"
Lanciavano pietre contro i fedeli di religione ebraica per impedire loro di accedere alla Spianata delle Moschee in occasione della festività di Tishà Beav, nella quale si commemora la distruzione del Tempio di Gerusalemme da parte dei Romani nel 70 dopo Cristo. Poi il gruppo di palestinesi si è barricato nella moschea di Al Aqsa, dove gli agenti israeliani hanno fatto irruzione per chiudere il portone principale ed impedire che continuassero a lanciare petardi e oggetti. “E’ stato solamente per chiudere le porte – ha detto il portavoce della polizia Micky Rosenfeld– non abbiamo fatto irruzione” e, ha aggiunto, “siamo entrati dentro solamente pochi metri”.
Ma “ciò che sta accadendo a Gerusalemme“, secondo Mahmoud Habash, collaboratore del presidente palestinese Mahmoud Abbas e capo della Giustizia per l’Autorità nazionale palestinese, “fa risuonar l’allarme sul fatto che Israele stia tentando di trascinare l’intera regione mediorientale in una guerra di religione“.
L’ingresso della polizia israeliana all’interno della moschea è un evento assai raro nella pur tormentata storia dei rapporti tra israeliani e palestinesi, proprio a causa della rilevanza per tutto il mondo arabo e islamico del luogo. Nel 2000, la visita dell’allora leader dell’opposizione israeliana Ariel Sharon alla Spianata delle Moschee innescò una drammatica spirale di violenze e la seconda Intifada palestinese. La moschea di al-Aqsa, inoltre, è il terzo luogo sacro per l’Islam e il primo per gli ebrei che chiamano il sito Monte del Tempio e lo venerano perché considerato luogo in cui un tempo sorgeva il loro secondo Tempio, distrutto nel 70 d.C.
Secondo gli agenti gli attivisti avevano predisposto fin dal 25 luglio all’interno dell’edificio “pietre, travi, fuochi d’artificio e bottiglie incendiarie”. Inoltre hanno tentato di erigere barricate e attaccato gli agenti con sassi, oggetti contundenti e fuochi d’artificio. Poi sono stati costretti dagli agenti a rinchiudersi nella moschea. Fonti palestinesi aggiungono che i poliziotti hanno fatto ricorso a gas lacrimogeni e che finora si ha notizia di una decina di contusi, tra i quali ci sono due poliziotti. La scorsa notte decine di migliaia di fedeli hanno gremito la Spianata del Muro del Pianto e oggi le preghiere pubbliche proseguono. Secondo la polizia israeliana, gli agenti sono intanto riusciti a riportare l’ordine.