Le Ferrari storiche si rivalutano a un ritmo che nessun tipo di azione, neanche quella dei beni di lusso, è in grado di reggere
Meglio comprare le azioni della Ferrari, oppure una Ferrari vera e propria, magari una Testarossa degli anni 80? Se l’è chiesto la giornalista Elisabeth Behrmann di Blomberg Business, e la sua risposta è stata: meglio una Ferrari d’epoca. Le supercar del Cavallino hanno aumentato di circa 7 volte il valore dal 2006 secondo l’Hagerty Price Guide Index of Ferraris, che raccoglie i prezzi dei 13 modelli più ricercati degli anni 50, 60 e 60, come la Ferrari 250. Ma anche auto più nuove, come la Testarossa, hanno circa raddoppiato il valore negli ultimi 12 mesi, secondo Rob Johnson, direttore della finanziaria specializzata in auto d’epoca Classic & Sports Finance, che ha detto a Bloomberg: “I prezzi potrebbero non continuare a salire così per sempre, ma non affonderanno mai perché sono investimenti tangibili”.
La performarce delle Ferrari d’epoca sarà difficile da eguagliare per la prossima offerta pubblica iniziale di FCA, che quoterà il 10% dell Cavallino nella speranza di raccogliere circa 5 miliardi di dollari per finanziare il programma di investimenti da 53 miliardi di dollari (48 milioni di euro) per l’espansione globale dei marchi Jeep, Alfa Romeo e Maserati, dice Bloomberg. “Il costruttore valuta la Ferrari più di 11 miliardi di dollari perché l’amministratore delegato Sergio Marchionne si aspetta che gli investitori vedano Maranello con un produttore di beni di lusso”, il cui valore è tradizionalmente doppio, in rapporto ai ricavi, rispetto a quello dei costruttori auto. “Eppure, nemmeno le aziende di lusso possono tenere il ritmo delle rivalutazioni delle Ferrari d’epoca”, visto che il “Bloomberg European Fashion Index”, che include LVMH Moet Hennessy Louis Vuitton e Hermes International, ha poco più che raddoppiato dal 2006.
Chi fosse già pronto a comprare una Ferrari d’epoca, però, deve sapere che il mercato delle auto d’epoca è molto variabile e non ci sono garanzie che questi ritorni possano essere ripetuti. “Due anni fa, le persone che compravano queste auto erano appassionati”, ha detto Johnson a Bloomberg. “Adesso le dinamiche sono cambiate, e il mercato ha attirato gli investitori”, il che significa che se nel momento in cui le rivalutazioni dovessero rallentare, la domanda crollerebbe. “Il mercato ha subito delle correzioni in passato, come nei primi anni 90 quando i prezzi delle Ferrari piombarono del 70%”, dice Bloomberg. “Per questo le azioni potrebbero essere un investimento più sicuro, anche se meno allettante, rispetto all’acquisto di una Ferrari d’epoca”.
Nella foto, la Ferrari Testarossa del 1990 che è stata battuta per 250.800 dollari il 15 gennaio 2015 all’asta Scottsdale. Nella stessa occasione la Ferrari 275 GTB del 1966 vincitrice della 24 Ore di Le Mans nel 1967 è stata aggiudicata per l’incredibile cifra di 9,4 milioni di dollari