“Credo che sia giusto, visto che sono riconosciuti termini per la prescrizione più lunghi, avere una scansione processuale più chiara”. Così Andrea Orlando, ministro della Giustizia, commenta all’Expo l’intervista al Fatto Quotidiano del procuratore aggiunto a Reggio Calabria Nicolò Gratteri, che aveva espresso perplessità sulla riforma del processo penale in discussione alla Camera. Per Gratteri, “tre mesi non bastano neppure per dimostrare un’estorsione”, figuriamoci “un’indagine per mafia“. Ma Orlando sottolinea che si tratta di un emendamento “non presente nel testo che il governo aveva presentato, ma non c’è nulla di definitivo”. Così come l’emendamento sulle intercettazioni, su cui il Guardasigilli ribadisce: “Si sta andando verso una clausola di salvaguardia per i giornalisti” di Francesca Martelli