“Cosa date in cambio a Verdini? Perché diavolo viene a sostenere questa maggioranza? Cosa spera di avere un signore che ha 5 processi in corso, un rinvio a giudizio ed è un probabile bancarottiere conclamato?”. E’ la domanda rivolta dal direttore de ilfattoquotidiano.it, Peter Gomez, al deputato Pd, Roberto Morassut, a proposito del patto tra Denis Verdini e Matteo Renzi. Ospite di Omnibus (La7), il giornalista domanda con sarcasmo: “Verdini voterà Renzi perché gli sta simpatico o è diventato improvvisamente buono o pensa di poter ottenere qualcosa su un altro piatto?”. Diplomatica la risposta di Morassut: “Se quei voti sono utili per completare il processo delle riforme e arrivare a concludere la riforma del senato e votare poi con un sistema elettorale più limpido, allora va bene. Se diventa l’ennesimo trasformismo del Paese, forse è meglio riflettere”. Gomez esamina gli errori affastellati dal governo Renzi in un anno e mezzo: “Renzi vince e crea consenso, se rottama la vecchia classe politica. Se il Partito della Nazione significa imbarcare rottami del Ncd e dell’Ap, ovvero la bad company di Forza Italia, gente esperta in voto clientelare, in governo delle tessere, persone abituate a creare consenso distribuendo soldi a destra e a manca sul territorio, non farà mai spending review, né riforme. Il premier in un anno e mezzo non ha fatto le 3 cose di cui davvero ha bisogno questo Paese”. E spiega: “La spending review è cominciata adesso: abbiamo bisogno di soldi per diminuire le tasse e scopriamo che si ricorre ai tagli della sanità. Se invece Renzi avesse iniziato i tagli previsti da Cottarelli in altri settori, avremmo visto i risultati adesso. Il governo doveva incrementare la banda larga: è passato un anno e mezzo e non ha ancora speso un euro di quei 6 miliardi che erano stati stanziati. Doveva anche raggiungere degli obiettivi precisi sull’agenda digitale, che è l’unico sistema attraverso il quale possiamo risparmiare immediatamente nella pubblica amministrazione e renderla più efficiente e li ha falliti tutti”. Il direttore de ilfattoquotidiano.it commenta: “Se pensa di fare tutto questo coi seguaci di Alfano e di Schifani, buona fortuna. Ma sappiamo bene che non avverrà, perché abbiamo visto come hanno governato nelle realtà locali questi signori. Sono l’origine del malaffare e del malgoverno italiano”
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