Iniziano le fasi A, B e C del provvedimento che porteranno a 10mila contratti per posti vacanti e disponibili, e poi a ulteriori 55mila posti del potenziamento. Per arrivare al totale (almeno sulla carta) di 102mila nuovi docenti
Il piano straordinario di assunzioni della riforma della scuola entra ufficialmente nel vivo: tutti i docenti aventi diritto possono fare domanda per essere stabilizzati e ricevere un incarico di ruolo in un istituto del Paese.
La macchina del Ministero si è già messa in moto da settimane per coprire i circa 36mila posti delle assunzioni “ordinarie” a normativa vigente dovute al regolare turn-over, per la cosiddetta Fase Zero. Adesso però iniziano le fasi A, B e C del piano “straordinario”: quelle che porteranno a 10mila assunzioni per posti vacanti e disponibili, e poi a ulteriori 55mila posti del potenziamento. Per arrivare al totale (almeno sulla carta) di 102mila nuovi docenti. I beneficiari del provvedimento sono gli iscritti nelle Graduatorie ad Esaurimento (i “precari storici”) e nelle Graduatorie di merito dell’ultimo concorso 2012. E hanno tempo fino alle 14 del 14 agosto per andare sul portale ministeriale e compilare la domanda, fondamentale per fare richiesta di assunzione. Districandosi fra diversi passaggi, come la selezione delle province di preferenza o l’inserimento dei titoli.
Dal 28 luglio alle 9 la domanda è disponibile all’interno della sezione istanze online del sito del Miur. Il processo prevede la registrazione, l’inserimento dei dati anagrafici e di recapito, quindi la compilazione della domanda vera e propria, che serve per essere destinatari di una proposta di assunzione laddove non la si abbia già ricevuta nelle prime due fasi: la Fase B, infatti, assegna le cattedre residue dopo i primi scorrimenti, la Fase C quelle supplementari per andare a comporre i nuovi organici funzionali. Alcuni docenti, però, si troveranno a dover scegliere fra alcune opzioni. Chi ad esempio è iscritto sia nelle GaE che nelle Gm, deve indicare per quale categoria partecipare. Lo stesso per chi ha conseguito l’abilitazione sul sostegno, che costituisce un ramo diverso dal posto comune.
Poi viene la selezione delle province, momento cruciale da cui dipenderà molto dell’assegnazione dei docenti (e della mobilità che potrebbe derivarne): si dovranno selezionare, una per una, le province in ordine di preferenza, ordine che sarà seguito dalla procedura nell’assegnazione del primo posto disponibile da proporre al candidato per la nomina. L’aspirante deve indicare l’ordine di gradimento di tutte le 100 province italiane, in maniera obbligatoria. Fino alla scadenza del 14 agosto la domanda può essere modificata. La proposta di contratto tramite il portale Polis, in ogni caso, riporterà solo la provincia, l’ordine di scuola, la classe di concorso, il posto comune o di sostegno in cui si è stati nominati; la scuola di servizio verrà indicata successivamente.
La procedura di queste fasi straordinarie è complessa, e infatti molti incarichi – come ammesso dallo stesso Ministero, che entro l’inizio delle lezioni punta a coprire almeno tutti i posti vacanti-potrebbero arrivare ad anno in corso, attraverso la cosiddetta nomina giuridica. Soltanto dopo la chiusura del termine di presentazione delle domande, il Miur potrà dare il via al procedimento di assegnazione che porterà in ruolo i precari stabilizzati della riforma. Con tutte le incognite del caso. La tenuta del sistema informatico (spesso negli anni scorsi ci sono stati problemi con le domande per le vecchie graduatorie). Eventuali disguidi nella compilazione (ma il Ministero ha messo a disposizione un numero di assistenza attivo 5 giorni alla settimana). Possibili ritardi nello scorrimento e nell’incrocio delle graduatorie (come successo l’anno scorso a medicina in un caso abbastanza simile). Magari anche rinunce e mancanza di docenti nelle graduatorie, circostanza che si sta già verificando per alcune classi di concorso. Per capire quante saranno realmente e quando avverranno esattamente le assunzioni promesse dal governo è ancora presto.
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