Quotidianamente ci troviamo a dover trasferire centinaia di megabyte di dati e non sempre abbiamo a disposizione una rete all’altezza delle nostre esigenze. Parte in questi giorni dall’Italia la proposta di una dichiarazione dei diritti in internet, elaborata da una commissione mista presieduta da Laura BoldriniAl di là degli auspici e delle belle parole, quale è la situazione reale nel nostro paese? I dati dicono che l’accesso alla banda larga è un miraggio ancora per metà popolazione, non solo in zone remote dello Stivale, ma anche in centri che sono parte integrante del cuore produttivo del paese.

Abbiamo fatto una prova ingaggiando una vera e propria gara tra l’uomo e la tecnologia facendo partire l’upload di un file di medio-grandi dimensioni (314 Mb) con l’unica connessione disponibile (Adsl) in un paesino della provincia lombarda, a circa 50 km da Milano (59 km il percorso autostradale, meno di 50 quello ferroviario, ndr), dove la fibra ottica è ancora un miraggio. Lo stesso file ha viaggiato anche dentro ad una chiavetta usb, passando da un mezzo di trasporto all’altro fino a destinazione.

Alla fine il risultato è impietoso. L’upload dei 314 Mb è stato completato in 1 ora e 20 minuti (un po’ meno delle due ore dichiarate inizialmente dal servizio di trasferimento dati). Ci sono voluti circa venti minuti in meno per portare il file a mano, cambiando tre mezzi di trasporto: auto, treno e metropolitana, oltre ai vari trasferimenti a piedi da una stazione all’altra  di Alessandro Madron e Mario Catania

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