Cronaca

Porto di Ostia, messi i sigilli. Pm: “Sequestrati beni per 400 milioni di euro”

I finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti dei componenti di una presunta associazione criminale (complessivamente sono 13 gli indagati), facente capo a Mauro Balini, noto imprenditore operante nel settore turistico ed immobiliare, nonché presidente del porto turistico di Roma che si trova ad Ostia. Oltre a lui sono finiti in manette Massimo Amicucci, Edoardo Sodano e l’avvocato Sergio Capograssi. Associazione a delinquere, bancarotta fraudolenta, riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori sono i reati contestati dal procuratore aggiunto Nello Rossi, coordinatore dell’indagine. La bancarotta fraudolenta si riferirebbe allo scioglimento della società concessionaria ATI, Attività turistico imprenditoriale Srl. “Le indagini – ha spiegato il procuratore aggiunto durante la conferenza stampa – hanno portato ad individuare un vero e proprio progetto di svuotamento dell’ATI a favore di Balini e di società a lui direttamente riconducibili”. L’imprenditore finora non era indagato, ma il suo nome era già spuntato nelle carte dell’inchiesta “Nuova Alba” che aveva decapitato i vertici delle famiglie mafiose del Litorale. Oltre ad aver apposto i sigilli al porto i finanzieri in queste ore “stanno anche sequestrando posti barca, parcheggi, strutture amministrative, commerciali e aree portuali, proprio all’interno del porto turistico di Roma”, ha proseguito Nello Rossi. “Il valore commerciale del sequestro è di oltre 400 milioni di euro” ha aggiunto il procuratore. Il porto però “continuerà a funzionare – ha assicurato Rossi – sono stati nominati dal giudice due amministratori che dovranno tenere aperto il porto per garantire l’attività delle strutture commerciali e ricettive presenti” di Luca Teolato