Tra le uscite discografiche di questo fine luglio compare Risveglio, il nuovo album di Alessandro Cortini. Il guru del sintetizzatore è tornato con undici tracce di ricercata e suggestiva elettronica. Più che un cervello in fuga, ci piace simpaticamente definire Alessandro Cortini un orecchio in fuga. Sì, perché pur essendo italianissimo – nasce a Bologna nel 1976 e cresce a Forlì – collabora, ormai da svariati anni, con i più grandi nomi della musica internazionale. A 22 anni si trasferisce a Los Angeles per diplomarsi al Musician Institute di Hollywood e dopo qualche anno di insegnamento inizia ad applicarsi a tastiere e sintetizzatori. In questo periodo fonda assieme a Pelle Hillström i Modwheelmood, gruppo che lo farà conoscere al pubblico e agli addetti ai lavori della scena electrorock. La svolta arriva però nel 2005 quando Alessandro, grazie ad una banalissima audizione, entra a far parte dei Nine Inch Nails; la band guidata da Trent Reznor tra i gruppi Industrial, e non solo, più importanti di sempre (impossibile riassumerli in poche righe, basti una dichiarazione di Dave Ghrol su Reznor: “È il più talentuoso musicista-produttore-autore della mia generazione”, a cui aggiungiamo l’Oscar che Reznor si è aggiudicato nel 2011 per la colonna sonora scritta di The Social Network).
“Il primo pensiero, quando vidi Alessandro, era che non corrispondeva a quello che avevo in mente. La sua presenza era intensa ma delicata, non esprimeva l’energia che un fan potrebbe aspettarsi dalla nostra band – del tipo “ti sto per aggredire”. Poi ha iniziato a suonare, sono bastati 30 secondi per farmi pensare ‘È quello giusto!’. Non me ne sono mai pentito”. Questo il ricordo di Reznor dell’audizione di Cortini. Il rapporto tra i due è proseguito fino al 2008, in questo periodo Alessandro è stato più che un mero esecutore: i crediti di alcune composizioni presenti negli album Ghosts I-IV e The Slip portano il suo nome. Alessandro ha poi sospeso la collaborazione per dedicarsi ad altro. Diversi i progetti solisti: SONOIO, Blindoldfreak e tre LP pubblicati con il suo nome. Ma non solo: Cortini ha prodotto Safari, l’album del 2008 di Jovanotti dove ha anche suonato i sintetizzatori nella title track, in Fango e in Come Musica (sottolineiamo che questi brani sono stati estratti per diventare singoli). L’anno seguente è andato in tour con i Muse, rapporto che è continuato nelle presenza in studio per i successivi album della band di Matthew Bellamy. Nel 2010 ha registrato con Christina Aguilera la canzone Birds of Prey. Nel frattempo si è tolto anche lo sfizio di collaborare con i Puscifer, il side project di Maynard Keenan (il cantante dei Tool e degli A Perfect Circle). Nel 2013, dopo questa ricca parentesi, pur mantenendo vivi i suoi progetti parallei. è tornato a far parte dei Nine Inch Nails: la traccia di apertura dell’ultimo album della band di Cleveland è scritta da Reznor e Cortini.
Con Risveglio, il nuovo LP pubblicato per la Hospital Productions di Dominick Fernow, Cortini esce forte di questo prestigioso percorso artistico. Con la sua candida copertina interrotta nel margine superiore da una colata d’inchiostro, il disco si presenta subito come un album ricercato e minimale. Minimali sono anche i titoli della canzoni, scelta inaugurata con la trilogia Forse. A differenza dell’album precedente, Sonno, Risveglio non è eseguito solo con il Roland 202, ma anche con il Roland TB303 unitamente al TR606 (drum machine appositamente costruita dalla Roland per essere collegata al TB303). Le due macchine non sono semplici gregarie del 202 ma forniscono il pulsare rimico alle composizioni; ecco allora che questo lavoro non è conseguente risoluzione del precedente unicamente nel titolo ma lo è anche nel suono. Gli strumenti si compenetrano per tessere armonie dense e spettrali. Sovrapposizioni, delay, glitch, rumori di fondo creano atmosfere intime e avvolgenti, capaci di trattenere l’ascoltatore in quel limbo che separa percezione conscia e inconscia. Il flusso di coscienza dell’artista parla dopo esser stato decriptato attraverso un intricato dedalo fatto di cavi, manopole, oscillatori e transistor.
Cortini è l’esempio di come un musicista non possa essere racchiuso in un angusto spazio – né fisico, né artistico. Dalla musica mainstream – Aguilera e Jovanotti – a quella più impegnata – Nine Inch Nails, Puscifer – passando per la ricerca e la sperimentazione elettronica. Il tutto partendo zaino in spalla dalla provincia dell’impero musicale – l’Emilia-Romagna.