Società

Filosofia contemporanea: la teoria del ‘Sowhattismo’

Quando mi hanno detto ‘la filosofia non serve a nulla’ mi sono iscritto subito a filosofia alla Statale di Milano. Essere una persona ‘inutile’ mi è sempre sembrato qualcosa di assolutamente delizioso. Sono stati anni deliziosi infatti, la mattina salire sul tram affollato per recarmi ad ascoltare le lezioni di Fergnani sulla deiezione (non la cacca, la deiezione filosofico esistenzialista!) era una vera e propria goduria, un brivido di inutilità splendente.
Rimboccarsi le maniche, olio di gomiti, farsi il mazzo, tutte espressioni che ho evitato di introiettare nel mio vocabolario psichico. Sono come Paperino innamorato delle sua amaca, ogni tanto divento Paperinik, mi maschero e recito la mia parte sul teatro del mondo.
Pensieri del giorno
( due pensieri “insaccati ” )
Una fetta di prosciutto calda sugli occhi, e la scoperta di un nuovo
pianeta abitabile, periferie dell’universo al centro del cuore, una nuvola
sopra la testa, l’inospitalità dell’attimo fuggente, e un amore finito
per lasciare posto al non finito della solitudine, la noia adulterata,
l’incesto delicatissimo di farsi se stessi, e poi l’eternità a pezzi.

*

Ingoio frammenti di noia cristallina, l’universo è screziato di vuoto.
Vivere all’improvviso si può se morire all’improvviso è capitato a
qualche essere umano affetto da eternità postdatata. Sentirsi addosso
la psicosi della mortadella asciutta e non riuscire a dire ” vita ” senza
scoppiare in una risata isterico-fluida. Tra l’oltre e tra l’altro il nulla.