Se Alitalia dovesse tagliare o lasciare l’aeroporto di Fiumicino, ci penserà Ryanair ad “aggiungere più aerei, più rotte e più voli a tariffe basse da e per lo scalo romano”. La nuova provocazione del vettore low cost irlandese è arrivata dopo l’ultimatum lanciato mercoledì 29 luglio dall’ad Alitalia Silvano Cassano alla società di gestione dello scalo della capitale. “Se Fiumicino continuerà a puntare su compagnie low cost e servizi mediocri, Alitalia sarà costretta a spostare la sua crescita altrove”, aveva detto il manager alla vigilia nello stesso giorno in cui lo scalo internazionale veniva fermato per un incendio nell’area esterna all’aeroporto mentre l’indomani è rimasto al buio per venti minuti, causa blackout.
Un ultimatum che secondo il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, forse non è che “un modo per mettere le mani avanti e pensare alla delocalizzazione“. “Quando l’ad di Alitalia dice che in mancanza di un credibile piano di investimenti sull’aeroporto Alitalia sarà costretta a spostare la sua crescita altrove, secondo me fa leva su un dato vero, le disfunzioni”, ha detto Montino. “Ma forse c’è anche una forzatura e cioè il fatto che il punto di comando è da un’altra parte, a Dubai”.
Nel mezzo appunto Ryanair, che tiene a sottolineare per bocca del suo direttore della comunicazione che la compagnia irlandese “sta contribuendo alla crescita del turismo, del traffico e dei posti di lavoro, offrendo ai consumatori e ai visitatori una scelta di 56 rotte da Roma. Forse è tempo che Alitalia provi ad abbassare le sue tariffe e faccia in modo che piloti e assistenti di volo non scioperino anziché incolpare ingiustamente gli aeroporti italiani che stanno lavorando duramente per accrescere turismo e posti di lavoro in Italia”. La società, con sede a Dublino, ha sottolineato inoltre che “continua a lavorare a stretto contatto con Adr per aumentare il traffico e creare nuova occupazione, in un momento in cui sia Easyjet sia Vueling stanno tagliando il proprio traffico a Fiumicino e Alitalia sta facendo i capricci e minacciando di fare tagli o di andare via”.