Dal primo al 4 agosto, nella Pineta di fronte allo stadio, si terrà l'iniziativa promossa dall'associazione "Il Mondo che vorrei". "Abbiamo dedicato il nostro tempo a una città ferita e ricordato chi non c’è più" dice Daniela Rombi che nell'inferno di via Ponchielli perse la figlia di 21 anni. I familiari consegneranno anche un riconoscimento alla collaboratrice de ilfattoquotidiano.it Ilaria Lonigro
“Abbiamo dedicato il nostro tempo a una città ferita e ricordato chi non c’è più. Non possiamo credere che il Paese chiuda gli occhi di fronte a una nuova strage: la prescrizione. Non possiamo accettarlo, non possiamo pensare che chi ha ucciso i nostri figli bruciati vivi possa scrollarsi di dosso un omicidio così atroce. Non è questo il mondo che vorrei. Chi sbaglia deve pagare”. Daniela Rombi dell’Associazione Il Mondo che vorrei di Viareggio, e madre di Emanuela Menichetti morta a 21 anni dopo 42 giorni di agonia, ha solo un modo di parlare e agire: coerente. Sempre e comunque, che si tratti di alte cariche dello Stato oppure istituzioni.
Daniela si aspetta giustizia così come l’attendono gli altri familiari e superstiti della strage ferroviaria avvenuta il 29 giugno del 2009 nella quale morirono 32 persone. Sei anni dopo c’è un processo in cui il reato di incendio colposo rischia di cadere in prescrizione, Rombi e gli altri sottolineano l’importanza di “restare uniti” ed è anche per questo che da sabato primo agosto, fino al martedì sera seguente, nella Pineta di fronte allo stadio dei Pini verranno promosse una serie si iniziative nell’ambito della manifestazione dedicata “alla memoria e alla solidarietà“.
Il programma prevede anche l’allestimento della mostra “incancellabile” che a partire dal titolo rimarca ciò che ha poi segnato le non vite di chi è rimasto coinvolto in quel rogo infernale. La manifestazione si aprirà con la proiezione del film “Ovunque proteggi” realizzato da Massimo Bondielli e Luigi Martella. Sempre sabato, i familiari delle vittime ringrazieranno alcuni giornalisti e le testate per cui lavorano che con i loro articoli e le loro inchieste hanno raccontato la strage di Viareggio e il processo, tra questi la collaboratrice de ilfattoquotidiano.it Ilaria Lonigro, unica cronista di una testata nazionale alla quale verrà consegnato un riconoscimento.
Le iniziative in programma proseguono domenica 2 agosto con il video reportage denso di approfondimenti di periti e avvocati. Lunedì 3 agosto gli allievi de “La Bottega del teatro” allestiranno lo spettacolo teatrale dal titolo “#teen” con la regia di Luca Barsottelli, Serena Guardone e Mirtilla Pedrini. L’ultima serata sarà infine dedicata alla musica con il concerto di Luca Bassanese & la piccola orchestra popolare.
Quattro date per non dimenticare e per Daniela Rombi un modo per tenere saldi i rapporti e i legami con tutti quei cittadini che si sono dimostrati vicini ai familiari nella loro battaglia per una giustizia visto che come rimarcano gli esperti: “Sicuramente ci fu una falla nel sistema dei controlli e una carenza nella procedura di manutenzione nella verifica a ultrasuoni e che società come Trenitalia, pur non essendo tenute a fare direttamente la manutenzione, devono poterla tracciare”.
Le udienze del processo si svolgono al polo fieristico di Lucca in grado di accogliere le tante persone coinvolte nella tragedia avvenuta in via Ponchielli e per la quale è accusato tra gli altri anche Mauro Moretti, all’epoca amministratore delegato di Ferrovie, a processo con altre 32 persone e 9 società per reati che vanno dalla violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro all’omicidio colposo plurimo. Moretti è accusato di “inosservanza di leggi, ordini, regolamenti e discipline” e di “omissioni progettuali, tecniche, valutative, propositive e dispositive”.
Gli incontri del fine settimana per i promotori saranno anche l’occasione per fare una sosta alla “casina dei ricordi” allestita dagli stessi amici dell’associazione a pochi metri dal luogo in cui esplose la cisterna che viaggiava sul convoglio ferroviario. Si tratta di una piccola isola di pace che custodisce frammenti della loro vita vissuta fino all’attimo in cui le fiamme l’hanno incenerita.
Ricordi di figli che non potranno più abbracciare, di amici con cui non potranno più condividere nulla. Genitori, compagni, mariti, mogli, sorelle o fratelli con i quali non potranno più proseguire alcun discorso, o anche solo immaginare di costruire qualcosa insieme. La “casina dei ricordi” è un lieve fermo immagine di una tragica sequenza.