"In questa manovra sono stanziati 13 milioni per la proroga dei contratti ai soggetti che si occupano di fornire assistenza alloggiativa coinvolti nell'inchiesta della Procura di Roma", spiega Daniele Frongia, consigliere M5S. "Dove ci sono proroghe - la risposta dell’assessore al Sociale del Comune di Roma Francesca Danese - o si tratta di capitoli di bilancio dove abbiamo risorse insufficienti per essere messe a bando, o riguardano servizi sociali essenziali che non possono essere interrotti". Sabella, assessore alla Legalità: "Abbiamo ridotto le somme urgenza del 97%: quest'anno ammontano a 3 milioni a fronte degli oltre 110 milioni degli anni passati"
Tredici milioni di euro per prorogare i servizi relativi all’emergenza abitativa a cooperative coinvolte in Mafia Capitale: sono previsti nell’assestamento di bilancio che l’Assemblea capitolina è chiamata ad approvare in queste ore. E’ la denuncia dei consiglieri del M5S al Comune di Roma. “L’emergenza abitativa gestita a Roma con i Centri di Assistenza Abitativa Temporanei – spiega a IlFattoQuotidiano.it Daniele Frongia, consigliere del movimento – appartamenti e bungalow che noi paghiamo a peso d’oro da imprenditori, cooperative bianche e rosse, spendendo anche 3.000 euro per un buco in periferia”. Un sistema che garantisce un tetto a 1.931 nuclei familiari, ma che costa “milioni di euro che spariscono e vanno senza gara alle solite cooperative, agli amici degli amici – ha spiegato in conferenza stampa in mattinata il deputato Alessandro Di Battista – tra le cooperative coinvolte a cui arriveranno soldi senza nessuna gara ci sono la Domus Caritatis o la Eriches 29 riconducibile a Salvatore Buzzi“. E questo, ha proseguito il parlamentare, “dopo 8 mesi dallo scoppio di Mafia Capitale”.
“In questa manovra di bilancio sono stanziati 13 milioni di euro per la proroga dei contratti ai soggetti che si occupano di fornire assistenza alloggiativa, anche a quelli coinvolti nell’inchiesta della Procura di Roma – continua Frongia – eppure il Comune è a conoscenza della situazione da tempo. Un mese prima di Mafia Capitale, il 30 ottobre, il Dipartimento Politiche Abitative propose alla giunta una bozza di delibera che prevedeva la dismissione graduale dei residence e l’introduzione del bonus casa e stabilì che nella fase di transizione venissero indette delle gare d’appalto invece di procedere come al solito con gli affidamenti diretti. Una vera rivoluzione a Roma. Agli inizi di dicembre scoppia Mafia Capitale, circostanza che conferma la bontà del provvedimento, ma poi tutto si fermò. Il 30 dicembre la delibera arrivò in giunta, venne approvata ma il provvedimento venne definanziato: in questo modo si certificò che le gare non si potevano fare perché non c’erano i soldi e si prorogò di fatto il contratto ai soggetti coinvolti in Mafia Capitale. Ora, poiché il provvedimento è stato approvato dalla sua giunta, il sindaco Marino non può dire di essere onesto e al contempo di non sapere cosa sta accadendo sotto il suo naso”.
Ora i problemi, secondo i consiglieri M5S, riguardano anche l’assestamento di bilancio: “Ci sono voci che destano sospetti – ha spiegato in conferenza stampa il consigliere Enrico Stefano – come la gara dei call center di Roma capitale vinta al massimo ribasso e oggi al vincitore vengono dati 700 mila euro come a ricompensare del ribasso”. Quanto agli uffici capitolini di largo Loria e via delle Vergini, ha aggiunto, “non liberati in tempo, ci troviamo a pagare 3 milioni di euro perché Marino non ha fatto il trasloco in tempo”. E ancora “6 milioni per le licenze tecnologiche che si potevano prevedere già nel bilancio decisionale”. “L’ambito sociale è quello più colpito – ha aggiunto Virginia Raggi – la giunta dopo Mafia Capitale ha dichiarato che avrebbe cambiato tutto, ma le carte parlano chiaro: non esiste nessun dopo Mafia Capitale. In otto mesi non è stato fatto nessun bando e sono stati prorogati tutti gli affidamenti: ad esempio per i centri di accoglienza è stato stanziato un milione senza specificare quali. Per non parlare dei 950 mila euro per i servizi rom e sinti e 300mila per l’emergenza freddo“.
“Sul sito del Comune di Roma sono pubblicato tutti i bandi – la risposta dell’assessore al Sociale del Comune di Roma Francesca Danese – ricordo comunque ai consiglieri M5S che da quando sono assessore, quindi da sette mesi, abbiamo fatto 13 bandi complessivamente tra avvisi e bandi veri e propri che ovviamente sono pubblici”. Inoltre “dove ci sono proroghe, o si tratta di capitoli di bilancio dove abbiamo poche risorse e quindi insufficienti per essere messe a bando, o riguardano amministrazioni su società controllate per le quali abbiamo l’autorizzazione dal prefetto perché si tratta di servizi sociali essenziali che non possono essere interrotti”.
“Rispetto ai dati degli anni precedenti la discontinuità è macroscopica – risponde l’assessore alla Legalità di Roma, Alfonso Sabella – faccio un esempio: le somme urgenze le abbiamo ridotte del 97% rispetto agli anni precedenti. Quest’anno, ad esempio, ammontano ad appena 3 milioni a fronte degli oltre 110 milioni degli anni passati”. Ancora: “Il Dipartimento Ambiente ha bloccato tutte le gare e le ha fatte tutte a evidenza pubblica portando, purtroppo, per qualche mese alla paralisi nello sfalcio dell’erba. La stessa paralisi non poteva avvenire ovviamente nel sociale, là dove si tratta di servizi essenziali dei cittadini. Bisognerebbe quindi evitare di fare sciacallaggio sul dolore. Il dipartimento Sociale è riuscito a pubblicare 13 gare che sembrano poche ma non lo sono rispetto agli anni precedenti – ha spiegato ancora Sabella – gli unici affidamenti e proroghe sono state fatte in relazione alla tutela dei servizi essenziali nelle more di una pubblicazione di una gara. Inoltre, alcune proroghe sono collegate alle richieste espresse che la stessa Prefettura ha fatto all’Assessorato di non sospendere quei servizi vitali. Sugli esseri umani non si può scherzare”.