Altra crisi diplomatica in vista per gli Usa. E, ancora una volta, ad accendere la miccia sono le rivelazioni di Wikileaks sulle attività di spionaggio dell’Nsa ai danni di un paese “amico”. I documenti pubblicati sul sito di Julian Assange indicano che nel periodo tra il 2007 e il 2009 i servizi segreti statunitensi avrebbero messo in atto una campagna di spionaggio nei confronti del Giappone, ottenendo informazioni riservate sulle strategie economiche e industriali del governo nipponico.
I documenti pubblicati sono sei. Il primo è un elenco di 35 “bersagli” sottoposti alle intercettazioni, tra cui numerosi esponenti del governo, della Banca centrale giapponese e due colossi industriali come Mitsubishi e Mitsui, entrambi operanti nel settore energetico. Gli altri cinque sono report classificati “Top Secret” che chiariscono il tipo di informazioni a cui l’Nsa puntava nel controllare l’estabilishment nipponico. Le intercettazioni riguardano le politiche messe a punto dal premier Shinzo Abe (al governo tra il 2006 e il 2007 e tornato alla guida del paese nel 2012) in tema di emissioni di anidride carbonica e le strategie del governo nell’ambito delle negoziazioni, sempre sullo stesso tema, con l’Agenzia internazionale dell’energia.
In una delle informative l’Nsa riporta il contenuto di una discussione avvenuta presumibilmente nella residenza ufficiale del primo ministro Abe con alcuni membri del governo. È il 2007 e il tema dell’incontro è l’imminente summit tra Abe e George W. Bush, in cui il primo ministro giapponese dovrebbe informare la controparte americana delle strategie messe a punto per affrontare il cambiamento climatico. Il premier Abe e i suoi ministri degli Esteri e dell’Economia, commercio e industria, discutono sull’opportunità di informare in anticipo gli Stati Uniti sul “piano Abe”, che prevede una riduzione del 50% delle emissioni di anidride carbonica entro il 2050. Discussione inutile, visto che al momento della visita, Bush sapeva già tutto grazie alle intercettazioni dell’Nsa.
Stando ai report pubblicati, però, nel mirino degli 007 americani finiscono anche i piani per le negoziazioni degli accordi multilaterali di libero scambio in seno al Wto (Organizzazione mondiale del commercio) in tema di agricoltura e addirittura una vicenda legata a una disputa sull’importazione di ciliegie dagli Usa, per la quale il governo giapponese temeva si potessero innescare ritorsioni a livello politico che avrebbero potuto danneggiare i rapporti commerciali tra i due paesi. Nessuno dei documenti pubblicati da Wikileaks riporta intercettazioni riguardanti Mitsubishi e Mitsui, ma le due aziende risultano nella lista dei soggetti sottoposti a sorveglianza.