Moda e Stile

Ostelli boutique: un tempo dormitori spartani, ora luoghi originali e di design dove dormire low cost

Cancellate l’idea dell’ostello come quella di un dormitorio spartano, obsoleto e dai letti ammassati e sostituitela con quella di un luogo originale, divertente e di stile. Vengono chiamati ostelli boutique o di design e in giro per il mondo se ne trovano diversi ma la città che ha dato loro più impulso è stata Londra

di Marilena Vinci

Un tempo erano i luoghi in cui soggiornare in modo economico per una vacanza low budget, considerati come punto d’appoggio e nulla più. Oggi, dopo essere stati riscoperti anche da una clientela più adulta e spigliata, soprattutto all’estero, gli ostelli stanno vivendo un nuovo cambiamento. Cancellate l’idea dell’ostello come quella di un dormitorio spartano, obsoleto e dai letti ammassati e sostituitela con quella di un luogo originale, divertente e di stile. Vengono chiamati ostelli boutique o di design e in giro per il mondo se ne trovano diversi ma la città che ha dato loro più impulso è stata Londra. Lì, da anni, un punto di riferimento dei giovani turisti è il Generator, lussuoso ostello nel cuore della città dallo stile industrial-chic: mattoni a vista, legno recuperato e acciaio nero, arricchito da installazioni e opere d’arte. Le camere sono arredate in stile moderno e con colori fluo. E non è tutto. Per rendere indimenticabile la vacanza, nella struttura vengono organizzate serate di karaoke, spettacoli di musica dal vivo con Dj e proiezioni cinematografiche gratuite.

Sempre a Londra in un grazioso edificio vittoriano, c’è un ostello raffinato ma con un’atmosfera rilassata e familiare: il Palmers Lodge Swiss Cottage, arredato con un eclettico mix di pezzi d’antiquariato e mobili recuperati da ambinti classici e moderni. Un ex tribunale magnificamente ristrutturato è oggi un ostello glamour ma denso di storia. Il Clink78 occupa il luogo in cui furono processati i Clash e, prima ancora, quello in cui Charles Dickens iniziò il suo “Oliver Twist”. Si può soggiornare nelle prison cells, che è possibile prenotare in isolamento o con un “complice”. Utilizzate da veri criminali, le celle sono state rinnovate per aggiungere un tocco di colore e di humour ma mantengono le caratteristiche originali di una prigione: piccole, con una porta blindata in metallo con finestrella, una finestra con le sbarre, una panca e un WC di acciaio. I prezzi? A partire da 13 £, ma se volete provare l’esperienza punitiva sono 50.

Spostandoci in un’altra affascinante capitale europea, Parigi, troviamo in centro il colorato Oops hostel, arredato dai designer Philippe Maidenberg e Daniela Millas (prezzi dai 27 ai 70 euro a notte), e l’Yves Robert costruito all’interno di una volta metallica ottocentesca secondo i dettami dell’architettura ecosostenibile, in legno siberiano. A Berlino, città giovane per eccellenza, segnaliamo, entrambi nel cuore del vivace quartiere Kreuzberg, l’accogliente e spazioso The Cat’s Pajamas e l’ostello dall’anima undeground Jetpak Alternative, che offre camere confortevoli dotate di altoparlanti per iPod in ogni camera. Più simile ad un hotel che a un ostello, il Pfefferbett, che mixa l’architettura industriale degli esterni con pezzi di design e uno stile moderno all’interno.

A ottenere il primo posto assoluto agli ultimi “Hoscar“, ossia i premi assegnati da Hostelworld.com (primo portale al mondo per la prenotazione di ostelli), si piazza però il Portogallo con ben due strutture a Lisbona in prima e seconda posizione: l’elegante Home Lisbon Hostel e il Yes! Lisbon Hostel. Non è da meno la Spagna con il moderno ed elegante U a Madrid, situato in un palazzo del 19° secolo è il primo ostello di lusso a prezzi zaino in spalla, e il Sant Jordi Sagrada Familia, paradiso degli amanti dello skateboard con una mini-rampa interna per esercitarsi nelle evoluzioni, a due passi dalla celebre chiesa progettata da Gaudí nel cuore di Barcelona. Il design incontra la stravaganza in Svezia, dove si trova il Jumbo stay, un ostello ricavato in un Boeing 747-212B parcheggiato presso l’Aeroporto di Stoccolma-Arlanda. 27 camere di circa 6 m² con due o tre letti ognuna. La cabina di pilotaggio è stata convertita in una suite con letto matrimoniale e un bagno. L’altra particolarità è che tutte le stanze hanno televisori a schermo piatto dove gli ospiti possono consultare gli orari delle partenze dei voli del vicino aeroporto.
Chi non ama gli aerei ma non vuole rinunciare all’originalità, può optare (sempre a Stoccolma) per il Chapman, un antico veliero ormeggiato davanti all’isola di Skeppsholmen, con affaccio sul mare, il centro storico e con vista sul Palazzo reale. Insomma il turista esigente è avvertito: viaggiare risparmiando è possibile e, per di più, senza rinunciare a comfort e stile.

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