Taggami, whatsappami, instagramma, twitta, posta… Periscopami. Eh? Periscopami. No, tranquilli, non è una proposta indecente ma semplicemente l’ennesimo invito social. Periscope è la nuova app di Twitter che da 4 mesi ha cambiato il modo di comunicare. Vuoi essere un vero Truman e fare della tua vita uno show? E’ semplice. Scarichi Periscope, ti colleghi, inizi a raccontare la tua vita e interagisci con il pubblico che si collega ai tuoi live che a sua volta può scrivere solamente. Una finestra sul mondo dove nella stessa sera tu che guardi puoi essere a Miami in spiaggia, a Montecarlo a un evento di beneficenza, in casa di qualche sconosciuto mentre si beve una birra o guarda la tv, o ancora in un museo o in macchina con estranei che viaggiano e cantano. Decidi tu dove e quando trasmettere o semplicemente cosa guardare.

C’è chi in pochi mesi ha conquistato il titolo di “Mr Periscope” ed è italiano: talento, intrattenimento e la conoscenza di almeno quattro lingue hanno fatto di Giulio Base, attore e regista italiano, il numero uno sul social più dinamico del momento. Da una passeggiata a Roma, ai fuochi d’artificio di Cannes a una domenica in famiglia Base fa numeri da capogiro: le sue live sono viste da quasi 10mila utenti in contemporanea e i cuori, paragonabili ai like di Facebook, superano in un solo live gli oltre 280.000.”Il live appartiene alle persone che guardano e interagiscono, non solo a chi fa lo streaming: questa è la più grande rivoluzione” twitta a uno dei migliaia di followers che lo seguono da tutto il mondo.

Se invece vogliamo curiosare cosa succede nel backstage del re dei concerti estivi, basta connettersi con Jovanotti dove pochi minuti prima di salire sul palco, con la complicità della moglie Francesca Valiani, possiamo essere live nel camerino insieme ai suoi musicisti e goderci, durante il corso della serata, pezzi del concerto comodamente dal divano di casa.

Per restare nel nostro Paese, Fiorello, durante il tour teatrale, ha deliziato i suoi seguaci con live direttamente dalle prove e nei centri delle città che visitava. Piccoli show destinati unicamente ai followers di Periscope con tanto di buongiorno mattiniero direttamente dalla camera dell’hotel: i suoi “live from pillow” alle sei della mattina erano una rubrica seguita da centinaia di persone.

Un network che ha fatto dell’aggregazione la sua arma vincente, e mentre si è connessi con il mondo, a volte la realtà ci vede estremamente soli con in un mano un telefonino. Ho provato a passeggiare per le grandi città provandolo e alle volte sorridevo da sola: una pazza che gira parlando guardando uno schermo. Eppure dall’altra parte trovavo persone entusiaste per essere venute con me in luoghi che non hanno mai potuto vedere, ho fatto compagnia a chi faceva faccende domestiche, ho portato al mare gente immobilizzata nel letto di un ospedale. Detto così sembra quasi volontariato, invece è la nuova frontiera social. Essere ovunque non essendo da nessuna parte. Quello che abbiamo sempre sognato. Sperando che l’essere troppo social, non ci porti a essere definitivamente asociali nella quotidianità, Periscope può essere un social dalle enormi potenzialità.
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