Richard Branson stupisce di nuovo e come annunciato nel suo libro “The Virgin way” , uscito lo scorso anno, dichiara che, con effetto immediato, i dipendenti della Virgin potranno usufruire di tutte le ferie che vogliono, a patto che la cosa non interferisca con i progetti lavorativi in corso. Il capo che ogni dipendente sogna. Basta poco. Magari un blog personale dal titolo: “Perché Virgin permette ai dipendenti di fare tutte le vacanze che vogliono”. L’idea, come ammette il magnate britannico, gli è stata consigliata dalla figlia che l’ha ‘presa in prestito’ da Netflix, società americana di streaming online.
Il fondatore dell’impero musicale, a pochi giorni dal suo 65esimo compleanno (data nella quale aveva lanciato l’hashtag #challengerichard chiedendo consigli agli utenti su quali nuove sfide affrontare), ha voluto sottolineare ai suoi dipendenti l’importanza del ‘senso della responsabilità‘. Il patto, infatti, è uno solo: non interferire con i progetti lavorativi in corso. Branson è certo che il suo personale ne guadagnerà in creatività, gratificazione e quindi più produttività: “Più tempo libero signifia più felicità”.
L’Inghilterra concede 20 giorni ai propri dipendenti di ferie pagate ossia, come l’Italia, il minimo previsto dal regolamento dell’Unione Europea. La Virgin, appena uscita la notizia, ha precisato che le ferie “free” a cui si riferisce il patron del gruppo spetteranno a circa 170 persone tra la Gran Bretagna e gli USA. Branson ha promesso che se, come pensa, l’esperimento avrà successo, sarà esteso anche alle altre aziende Virgin.