Diana, indagato di concorso esterno in associazione camorristica in un filone parallelo dell’inchiesta sui rapporti tra la coop Cpl Concordia e i Casalesi, nell'interrogatorio di garanzia ha rivelato di aver provato a ottenere la "cortesia" anche da Luigi Cuomo. Ma il presidente della Nuova Quarto Calcio, la squadra sottratta al clan Polverino, disse no
Due ammissioni e un profondo imbarazzo. L’ex senatore anticamorra Lorenzo Diana, l’unico politico citato da Roberto Saviano in Gomorra con toni elogiativi, impigliato in accuse di concorso esterno in associazione camorristica e di abuso d’ufficio in due distinti filoni di un’inchiesta della Dda di Napoli nata scavando sui rapporti tra Cpl Concordia e clan dei Casalesi, ammette di aver chiesto e ottenuto grazie all’intercessione di un avvocato un certificato fasullo per il figlio che ne attestasse prestazioni da dirigente sportivo mai svolte. E ammette di aver provato a chiedere questa ‘cortesia’ a Luigi Cuomo, presidente della Nuova Quarto Calcio, la squadra sottratta al clan Polverino e consegnata a un’associazione antiracket, un’esperienza partita tra buoni auspici e sostegno unanime e purtroppo finita pochi giorni fa sotto un crac che ne ha impedito l’iscrizione al campionato di promozione. Cuomo però disse no. Circostanze che emergono in tutte le sue sfumature, dal deposito dell’interrogatorio di garanzia reso il 10 luglio davanti al Gip di Napoli Federica Colucci alla presenza del pm Cesare Sirignano. Diana, assistito dall’avvocato Francesco Picca, si giustifica così: “Non ho difficoltà, con tutto il disagio, a riconoscere che si tratta di certificazione che attesta una collaborazione non prestata, non effettuata. Sotto la manifestazione di un desiderio della passione di un figliolo che vive quindici anni lontano da me, a Milano, Londra, Amburgo, Francoforte, Hong Kong, Roma ultimamente… La certificazione aveva meramente la funzione per l’ammissione a un corso che non dà né sbocchi lavorativi, né promozioni di curriculum…. Ma non aveva alcuna rilevanza, e poi se posso intendo subito precisare una cosa, ma qui lo intendo fare con tutto lo sdegno possibile e immaginabile, non c’è, non c’è e non c’è alcuna connessione tra la certificazione presentatami attraverso l’avvocato Manolo Iengo e l’affidamento di incarichi (al Centro Agroalimentare di Volla presieduto da Diana, ndr)”. Pressato dal pm, Diana non è chiarissimo.
Diana: Avevo contattato Gigi Cuomo che conosco ma dopo averlo incontrato convenimmo che non c’era condizione e non curai più quella richiesta.
Pm: Che significa non c’erano le condizioni?
Diana: Che non era…, in quel momento pensavamo che ci fosse…
Pm: Chi è Gigi Cuomo, che forse non tutti lo sanno?
Diana: Gigi Cuomo è Presidente nazionale di S.o.s. Impresa, con cui ho condiviso anni e anni di impegno, siamo amici fortemente, persona al di sopra di ogni sospetto, che ha fatto battaglie dentro Pianura contro il racket, e che ha avuto nella funzione se ricordo bene di dirigente della nuova Quarto Calcio, società sequestrata a un clan locale.
Pm: Quindi lei ha chiesto a Cuomo, se ho ben capito, la medesima attestazione falsa fatta.
Diana: Sì
Pm: Amministrata giudiziariamente, sottoposta a sequestro giudiziario?
Diana: Sì, come collaborazione.
Pm: Questo sempre perché lei è uno spirito di legalità. Come le ha risposto?
Diana: Siccome in quel momento quando si ipotizzava che potessero essere i tempi di una certa collaborazione a svolgersi che era di un mese quella richiesta, quando poi c’era da attestare che era già avvenuto, con Gigi Cuomo io per primo dissi: capisco che non è fattibile, lasciamo stare.
Pm: Cioè si è rifiutato?
Diana: Non ci fu rifiuto, dicendo: se è una collaborazione da farsi…
Pm: Collaborazione di che cosa?
Diana: Collaborazione esterna, perché essendo in questo caso una possibile collaborazione, se è da farsi la facciamo, se è da attestare…
Pm: Se è legittima sì se è falsa no.
Diana: Sì sì.
Pm: Si è rifiutato?
Diana: Diciamo sì.
Pm : No diciamo…
Diana: Sì sì
L’interrogatorio del sostituto procuratore era iniziato tra scintille e tensioni. Diana aveva appena spiegato al Gip di aver scelto Iengo come consulente legale del Caan di Volla perché è uno “con la schiena dritta” che si presta ad azioni anche rischiose.
Pm: Allora la prima domanda che le faccio, visto che lei è un uomo di legge, di legalità, lei definisce un avvocato con una schiena dritta che le Procura un certificato falso? Per avere l’idea di che cosa significa per lei avere la schiena dritta, altrimenti abbiamo due diciture diverse.
Diana: Dottore comprendo la domanda (…) nel senso che io l’ho conosciuto in quella vicenda di denuncia di personaggi rischiosi e l’ho definita schiena dritta in quella occasione, ora rispetto alla certificazione io per primo ho detto: sento tutto il disagio di aver chiesto e ottenuto la certificazione per una collaborazione…
Pm: Ma io non sto parlando di quello, io sto parlando se lei definisce un Avvocato con la schiena dritta uno che si presta a procurare un certificato falso?
Diana: In questa no. Se vale per me che non mi sento in questo caso di potere andare a schiena dritta, figuriamoci se può valere…
Pm: Quindi abbiamo lo stesso concetto, diamo lo stesso significato di una persona con la schiena dritta?
Diana: Sì.