Un bambino di 11 anni è stato male durante un volo da Casablanca ed è morto all’aeroporto Marconi di Bologna. Era insieme ai genitori e pare soffrisse di patologie congenite. Quando l’aereo è atterrato è intervenuto il 118 e i soccorritori hanno provato a rianimarlo, ma senza riuscirci.
Il bambino, riferisce una nota dell’aeroporto Marconi, “con evidenti malformazioni congenite” ha accusato problemi respiratori durante il volo ed è successivamente deceduto a bordo”. All’atterraggio “l’equipe del Primo soccorso sanitario aeroportuale del 118 è salita a bordo del velivolo e, riscontrando che il passeggero era già in arresto cardiaco, ha iniziato ad effettuare la procedura di rianimazione e nel contempo ha chiamato a supporto l’auto medica del 118, che è intervenuta in 9 minuti. Il personale salito a bordo ha quindi continuato la procedura di rianimazione, intubando il paziente e somministrandogli i farmaci previsti, ma il paziente è sempre rimasto in asistolia. Dopo circa 40 minuti di pratiche di rianimazione il personale medico ha dovuto constatare il decesso del passeggero”. La società “esprime la più sentita vicinanza alla famiglia del passeggero deceduto”.
Il bambino stava viaggiando su un volo Royal Air Maroc con i genitori e tre fratelli. La famiglia, che ha la cittadinanza italiana, risiede da oltre dieci anni a Legnago, in provincia di Verona, ed aveva trascorso un periodo in patria. A bordo non era presente un medico tra i passeggeri. La Polaria sta sentendo varie persone, coordinata dal Pm Beatrice Ronchi, e farà approfondimenti per ricostruire la tempistica dei soccorsi. Bisognerà anche accertare con precisione quando è morto il bambino.
Da gennaio è stata stipulata una convenzione tra Ausl e aeroporto che prevede la presenza di un’ambulanza del 118 con due operatori, un infermiere esperto in gestione delle emergenze ed in tecniche di rianimazione e un autista soccorritore, 24 ore su 24, festivi compresi. Polemiche c’erano state negli scorsi mesi da parte dei sindacati per l’assenza del presidio medico. L’auto con il medico, infatti, viene attivata per intervenire se necessario, e parte dall’ospedale. In precedenza il servizio era gestito dalla Croce Rossa.