Media & Regime

Chi è Monica Maggioni, da giornalista embedded in Iraq a presidente della Rai

La direttrice di Rainews 24 dal gennaio 2013 nel corso della sua lunga carriera ha seguito il conflitto iracheno, moderato il dibattito tra Renzi e Bersani per le primarie su Rai1 nel 2012 ed è stata in corsa per la guida del Tg1

Monica Maggioni, milanese, classe 1964, è il nome scelto per la presidenza della Rai. Direttrice di RaiNews24 dal gennaio del 2013, nel corso della sua carriera ha seguito da giornalista il conflitto iracheno. Ma ha anche moderato a suo tempo il confronto tra Luigi Bersani e Matteo Renzi per le primarie del centrosinistra su Rai1 nel 2012. Ed è stata anche tra le candidate alla poltrona del Tg1, direzione poi andata a Mario Orfeo. Come direttore della rete all news di servizio pubblico ha sfidato con un editoriale l’Isis decidendo di non trasmettere più i loro filmati: “Vedete, ormai si è trasformato in una sorta di Hollywood del terrore. I loro filmati sono studiati. Ogni comunicato viene fatto con una regia sapiente. Noi non vogliamo diventare parte della loro propaganda”.

Dopo aver conseguito la laurea in Lingue e letterature straniere moderne all’Università Cattolica di Milano e un master di giornalismo radiotelevisivo, ha collaborato con Il Giorno. Giornalista professionista dal 1995 ha collaborato con il canale satellitare Euronews e poi è stata assunta in Rai, dove ha lavorato prima a Tv7 e poi per anni al Tg1, oltre ad aver condotto alcune edizioni di Unomattina Estate. Del Tg1 è stata conduttrice e inviata all’estero; tra i Paesi in cui ha effettuato reportage: Sudafrica, Mozambico, Medioriente, Stati Uniti, ma soprattutto è stata in Iraq al seguito delle truppe americane nella seconda guerra del Golfo.

Tra il 2000 e il 2002 ha seguito le fasi più violente della seconda Intifada e raccontato il conflitto tra israeliani e palestinesi. Dopo l’11 settembre 2001 ha seguito le reazioni mediorientali all’attentato al WTC e ha viaggiato tra territori palestinesi e Libano. Poi, negli Usa da ottobre a dicembre, ha realizzato una serie di inchieste sull’eversione interna americana. Nel 2003 è stata l’unica giornalista italiana embedded in Iraq, cioè aggregata all’esercito statunitense durante la seconda Guerra del Golfo. Per tre mesi ha vissuto con i militari americani durante l’avanzata di terra dal Kuwait verso la capitale irachena. Dal maggio 2003 è arrivata a Baghdad e ha iniziato una copertura regolare delle vicende irachene fino al gennaio 2005. Tornerà in Iraq nel 2007. Dal 2008 si è trasferita negli Usa dove ha seguito la campagna elettorale che ha portato all’elezione del presidente Barack Obama. In questi anni ha continuato ad occuparsi di guerre e di crisi in giro per il mondo, dalla Birmania all’Africa, all’Afghanistan dove è tornata nel luglio 2009 con i marines. Ha viaggiato nel Nord Uganda per raccontare le vicende dei bambini soldato vittime di Joseph Kony.

Nel 2009 è diventata caporedattore centrale della Redazione Speciali del TG1: ha curato l’ideazione e la realizzazione degli approfondimenti storici del TG1 e ha condotto Speciale TG1, in onda la domenica in seconda serata. Nel 2010 e 2011 ha realizzato due documentari presentati alla Mostra del Cinema di Venezia: Ward 54, premiato a Biarritz con il Prix Mitrani, e Out of Teheran. Nel 2013 è diventata direttore del polo all news della Rai che comprende Rainews24, Televideo e Rainews.it. Nel suo ultimo intervento in commissione di Vigilanza, parlando della riforma delle news, Maggioni dava luce verde al piano per l’informazione messo a punto dal direttore generale Luigi Gubitosi: “Non è una riforma mia, non l’ho scritta io, non è quello che forse avrei pensato”, premetteva, rispondendo alle domande dei parlamentari a San Macuto. “Ma finalmente ci si muove e uscire dell’immobilismo è fondamentale in questo momento per la Rai. Restare fermi è decidere che la Rai deve essere sempre più residuale, usare le risorse dei cittadini per farsi concorrenza all’interno, perchè avere quattro strutture di news concorrenziali e non coordinate vuol dire concorrenza interna”.