La pillola contraccettiva riduce drasticamente il rischio della neoplasia ginecologica sia per le donne che la assumono, sia per quelle che hanno interrotto l'assunzione da più di 30 anni
Utilizzare la pillola contraccettiva regolarmente riduce della metà il rischio di carcinoma dell’endometrio, per i successivi 30 anni. Si tratta di uno dei tumori più diffusi in Italia, a quanto riferisce l’Ieo (Istituto europeo di oncologia). L’uso regolare della pillola anticoncezionale ha anche prevenuto l’insorgere di almeno 200mila casi di questo carcinoma uterino. La rivista inglese ‘Lancet Oncology’ ha pubblicato la ricerca effettuata, coordinata dall’università di Oxford, su un totale di 27mila donne. Gli studiosi, esaminando i dati di 36 studi in tutto il mondo hanno notato che ogni cinque anni di utilizzo della pillola, il rischio scende di un quarto. La cosa interessante è che questa ‘protezione’ si prolunga nel tempo, anche dopo 30 anni dall’interruzione del contraccettivo orale.
Valerie Beral, l’autrice principale dello studio, spiega: “Studi precedenti hanno trovato che la pillola protegge anche contro il tumore all’ovaio. Le persone hanno paura che la pillola possa causare il cancro, ma nel lungo termine il rischio risulta invece ridotto. C’è un piccolo aumento del rischio di tumori della cervice e del seno, ma è molto limitato e sparisce appena si smette di prendere la pillola”. Gli autori precisano che l’effetto si ha sia con le pillole di nuova generazione, sia con quelle utilizzate negli anni ’60 composte dal doppio degli estrogeni di quelle attuali.