“Quando Roberto Fico mi ha chiamato perché gli inviassi il mio curriculum, ho pensato a una presa in giro di Grillo. Lo conosco, fa gli scherzi. Noi liguri siamo un po’ depressi e quindi per tirarci su ci pigliamo in giro l’uno con l’altro, e quindi ho creduto che fosse uno scherzo”. Lo rivela ai microfoni di “Si può fare”, su Radio24, Carlo Freccero, neo eletto in consiglio di amministrazione Rai con sei voti, ottenuti dal M5S e da Sel. L’ex dirigente Rai dà una risposta lapidaria ai conduttori, che gli chiedono di commentare le altre nomine: “Non voglio assolutamente parlare male di nessuno, sarebbe prematuro”. E si sofferma sull’endorsement del leader pentastellato: “La cosa che mi ha colpito è stata la freddezza di Grillo, perché ha fatto questo nome in anticipo sugli altri, sapendo benissimo che doveva giocarsi una carta nella legge Gasparri. Legge che è stata posta per lottizzare, nel senso che è un sistema geometrico, un algoritmo di lottizzazione. E Grillo sul suo blog ha scritto: ‘Freccero non c’entra nulla con noi’. E mi sono sorpreso quando ha detto poi, ‘nessun filo ha legato e legherà mai Freccero ai 5 Stelle’. Veramente chapeau”. Poi spiega la situazione difficile in Rai: “Adesso sono davvero cavoli duri. Ci sono Netflix, Sky che si è comprata il canale 8, Discovery che ha preso il canale 9 e Mediaset che si è potenziata con Infinity. Ormai la tv generalista rischia di restare in un ghetto di consumo molto basso. Il pubblico guarda la telenovela spagnola la domenica sera, non più Fazio o una certa fiction”. E aggiunge: “Ci sono tanti casini in questo momento. E per il pubblico abituato a pagare il canone per le tv a pagamento, cioè l’abbonamento, il canone Rai è diventato insopportabile. D’altra parte la Rai per sopravvivere in questa concorrenza deve essere aiutata attraverso quella che si chiama tassa, che è il canone. E quindi” – continua – “qui è il problema, bisogna dare la giustificazione di quello che si fa. Se non dai dei programmi che siano in un qualche modo giustificati è chiaro che l’odio verso la Rai aumenterà. Questo qua è un altro problema grandissimo che si dovrà affrontare. La Rai, per certi eventi culturali, dovrebbe avere un video on demand. Abbassare il canone, invece, vorrebbe dire privatizzare una rete, togliere le reti”. Freccero spiega: “Se vogliono togliere una rete alla Rai per diminuire il canone, devono prima risolvere il conflitto di interesse. C’è chi parla di risparmio realizzando un telegiornale unico in Rai. Ma questo è un modo di comportarsi di uno che vende bottoni”