Le (poche) cronache del viaggio di Renzi in Giappone, dove nel peggior stile italiano si è parlato soprattutto di vicende nostrane, riferiscono di un grande feeling tra Renzi e il suo ospite giapponese, Shinzo Abe.
In realtà è tutta fuffa. Al termine di una cena ufficiale i due si sono incontrati da soli e con il loro ottimo inglese si sono avventurati in questa chiacchierata “distopica”. Immaginaria, ovviamente, ma verosimile, credetemi. Un cameriere aveva lasciato il suo Iphone acceso, Difficile la trascrizione: entrambi hanno parlato in inglese.
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Matteo Renzi e Shinzo Abe hanno appena finito di cenare assieme. Una lunga cenca formale dove non sono riusciti a scambiare neanche un parola. Ma i due si sa, si piacciono, e decidono di ritirarsi in un salottino riservato. E restano soli. Niente interpreti, concordano: tanto parliamo in inglese.
ABE – Carissimo, vedo che gli dai dentro, con le riforme. I miei consiglieri mi dicono che stai cambiando l’Italia….in meglio si capisce….significa che i nostri turisti non verranno più derubati e truffati?
RENZI – Dai non cominciare. Quello mica dipende dal mio governo. E’ come se io dicessi che è colpa tua se voi giapponesi vi sbranate tutto il tonno del mondo. Ogni popolo ha le sue caratteristiche. Noi siamo un po’ anarchici e rubacchiamo, voi siete troppo ubbidienti e voraci. Per il resto, sì mi sto dando da fare, anche mentre sono qui la testa è restata in Italia, ci sono appuntamenti importanti, votazioni determinanti, per questo devi scusarmi se l’altra sera, in Ambasciata, ho detto una stronzata…quella sul fatto che per te le riforme sono più facili…
ABE – Quale, quella sulla revisione costituzionale? Si si, mi hanno riferito, hai detto che qui bastano due votazioni per cambiarla, da voi cinque, giusto? Beh, sai non è proprio così. Dopo l’approvazione del Parlamento c’è pur sempre un referendum, e quello non l’avremmo passato. La mia gente della politica oramai per fortuna se ne frega e ci lascia fare quello che vogliamo, ma sulla questione del pacifismo e dell’art.9 non ne vuole sapere. Per questo ho lasciato perdere l’idea di una revisione vera e propria. Risolviamo tutto con una “reinterpretazione” dell’art 9. Del resto sono 50 anni che lo reinterpretiamo…alla prossima ci ficchiamo dentro anche la possibilità di armarci nuclearmente. A scopo di deterrenza, naturalmente.
RENZI – A proposito di nucleare, spero avrai gradito che non ho detto una parola su Fukushima e sul fatto che hai intenzione di far ripartire le centrali….non immagini quante pressioni abbia avuto, per tirar fuori l’argomento….ma non mi sembrava il caso…anche perchè per quanto mi riguarda, il nucleare è necessario. Io lo rifarei subito, in Italia, se non ci fosse impedito dal risultato dei referendum, un istituto da abolire. Beati voi, che non ce l’avete.
ABE – In effetti non ce l’abbiamo. Gli americani, che come sai hanno scritto la nostra Costituzione, non ce l’hanno voluto dare. Si fidavano di noi politici – che siamo rimasti più o meno gli stessi di prima delle guerra – ma non del popolo. Per Fukushima grazie, ho apprezzato certo. Anche se a dirti proprio la verità, visto che oramai siamo amici e non ci sono giornalisti in giro, io invece mi sono convinto che il nucleare oramai è una tecnologia vecchia e superata. E non ha futuro….Dobbiamo dare retta a Obama: puntare dritti sulle rinnovabili. Punto.
RENZI -Ma cosa dici? E allora perchè le fai ripartire, le centrali? Mi dicono che una riparte fra qualche giorno, il 9 agosto, anniversario del bombardamento atomico di Nagasaki…
ABE – Non hai capito nulla. Io ho solo promesso di farle ripartire. Sono quasi tre anni che l’ho promesso, ma come forse ti avranno detto, di fatto ancora non ne è ripartita neanche una, ho cercato in tutti i modi, come dite voi, di dare un colpo al cerchio e uno alla botte. Ora spero di trovar eun modo per rimandare anche la riapertura del 9 agosto…Ma deve sembrare una questione tecnica, non un cedimento politico, capisci?
RENZI – Fatti capire meglio, mica possiamo chiamare gli interpreti qui, dobbiamo arrangiarci con il nostro inglese….
ABE – Voglio dire che non potevo certo mettermi contro le grandi industrie, Mistubishi, Hitachi, Kawasaki, Toshiba…insomma quelle che sul nucleare hanno investito da sempre e traggono lauti profitti. Anzi, traevano. Ora è un fuggi fuggi generale, i danni provocati da Fukushima sono enormi e hanno capito tutti che dobbiamo uscire dal nucleare. Solo che bisogna dar loro il tempo per disinvestire, vendere le loro tecnologie all’estero, diversificare ivestimenti e produzione. Per questo ho detto che avremmo continuato….ma in realtà ci stiamo preparando ad una uscita sostenibile. Mica potevo fare come quel cretino di Naoto Kan, il mio predecessore…che voleva tutto e subito…
RENZI -Ah si, Kan, quello che voleva importare l’Ulivo in Giappone. Io non l’ho mai conosciuto, ma ricordo che era molto gradito ai miei predecessori, Prodi, Veltroni…Che fine ha fatto?
ABE -Mah è sempre in Parlamento, ogni tanto rompe i coglioni con la storia di Fukushima, ma oramai è finito, politicamente. Del resto è il suo partito che l’ha scaricato, e non ha nessuna intenzione di riciclarlo…anche voi fate così, no?
RENZI -Tu invece sei tornato fuori alla grande…sei il primo premier ad essere stato rieletto, dopo un primo mandato durato pochino….e ora hai una maggioranza pazzesca…senza la minima fronda interna…come ti invidio
ABE -Beh sai, all’epoca mi dimisi per motivi di salute…litigavo spesso con Ichiro Ozawa, un tipo davvero arrogante e fastidioso, e mi si riacutizzò una malattia cronica dell’intestino che mi porto appresso da molti anni. Ma ora sono guarito e per quanto mi riguarda ho intenzione di governare per almeno altri 3-4 anni….Come te del resto, ci rivedremo spesso, in giro…Così rinsaldiamo la nostra vecchia alleanza….ha ha ha…. bei tempi quelli. Mussolini era un grande! Mio nonno lo ammirava tantissimo…peccato che poi avete rovinato tutto…
RENZI -Noi? Perchè ci siamo arresi?
ABE – Non solo per quello, che già basterebbe. Per il fatto che alla fine, ci avete addirittura dichiarato guerra, razza di lestofanti cialtroni e voltagabbana che non siete altro…
RENZI – Scusa?
ABE – Proprio così, studiati la storia, mio caro. Non lo sapevo neanche io, a dire il vero, ma in occasione della tua visita i miei mi hanno informato a puntino. Il 14 luglio 1945, tre mesi dopo la fine della guerra in Europa e mentre voi non avevate gli occhi per piangere ci avete dichiarato guerra. Così pensavate di essere invitati al tavolo dei vincitori, nella conferenza di San Francisco. Infami. Guarda qui, ecco il dossier che mi hanno preparato i miei….
RENZI – Giuro che non ne sapevo nulla. Adesso i miei mi sentono. Non mi dicono mai un cazzo e poi faccio le figure di merda. Comunque, sia pure in ritardo…ti porgo le mie scuse…A proposito di scuse, ma tu quando le chiedi alla Cina e alla Corea, compresa quella del Nord? Non è che vi siete comportati tanto bene, a suo tempo….E poi quanto a dispetti anche voi ce ne avete fatti. Perchè avete protetto e continuate a proteggere Delfo Zorzi, quello di Piazza Fontana?
ABE – Questi se permetti sono cazzi nostri. Non sarete certo voi cialtroni italiani a dirci cosa dobbiamo fare. Scuse ai cinesi? Ai mangia aglio coreani? Col cazzo. Fosse per me, ci riproverei domani, a rimetterli sotto. Quanto a Zorzi, sappi che siete stati voi, i vostri servizi a chiederci di accoglierlo. Vedi che anche su questi punto sei poco informato. Comunque vedo che stiamo perdendo il filo….questa è roba seria….chiamiamo l’interprete? Così non litighiamo. Non so il tuo, ma il mio è fantastico, traduce solo quello che gli pare, così non mi mette in imbarazzo e io rispondo quello che cazzo mi pare. Funziona benissimo.
RENZI – Aspetta, aspetta, prima dimmi una cosa. Allora, ci comprate qualche aggeggio militare? Adesso che vi state, come dire, allargando? Mi son portato il vertice di Finmeccanica apposta, sono anni che stanno all’asciutto, che mantengono un loro ufficio qui e non riescono a vendervi neanche un elicottero, un aeruccio, dei cannoncini…guarda che è roba buona..non credere agli indiani che solo perché gli abbiamo dato una sòla ora ci fanno vedere i sorci verdi con i due marò…
ABE – Lo so, lo so che è roba buona. Ma non se ne fa nulla. Siamo legati mani e piedi agli Stati Uniti. Gli acquisti li fanno loro, noi paghiamo e basta. Vuoi un consiglio sincero? Chiudete gli uffici qui e concentratevi in altri Paesi. Magari proprio in Cina. Qui non venderete mai nulla, di importante. E non è questione di mazzette. Lo so che siete generosi e noi riconoscenti, in questi casi. Ma c’è un veto politico. Gli americani non si fidano di voi. E di conseguenza, neanche noi.
RENZI – Vaffanculo, Shinzo. Come si dice in giapponese?
ABE – Ehm…noi non diciamo parolacce, konyaroo…in genere, manteniamo sempre la calma. Ma in caso usiamo l’inglese…. quello che hai appena usato tu, “fuck you”. Lo capiamo.
RENZI . Ecco bravo, allora arivaffanculo. Chissà chi me l’ha fatto fare di venire a trovarti e perdere tre giorni preziosi. Per fortuna che non mi sono lasciato convincere a rimanere più a lungo e andare a Hiroshima, per l’anniversario. Magari ci vado l’anno prossimo, con il tuo successore. Tanto tra poco ti fanno la festa. Guarda che li leggo i sondaggi. Stai davvero sul cazzo ai giapponesi, altro che maggioranze solide.
ABE – Come ti permetti, dopo che ti ho regalato una stupenda bicicletta e ho detto in pubblico che mi piace la pizza?! Guarda che la metto fuorilegge.
RENZI – Non ti preoccupare Shinzo. Grazie di tutto, e mi raccomando, stai sereno. Go shinpai iranai, mi sembra che si dica. E ora chiama pure gli interpreti, che arrivano i giornalisti per la conferenza stampa…