Il manager lascia dopo 18 anni per "serene e composte divergenze di opinione sulla direzione strategico-organizzativa dell’azienda. La banca ha chiuso il primo semestre con un utile di 1,034 miliardi, il 7,3% in meno rispetto a quello registrato nei primi sei mesi 2014
Il direttore generale di Unicredit Roberto Nicastro lascia l’incarico per “serene e composte divergenze di opinione sulla direzione strategico-organizzativa dell’azienda”, che ha annunciato mercoledì il riassetto voluto dall’amministratore delegato Federico Ghizzoni. Al manager, in Unicredit da 18 anni e dg dal 2011, andrà una buonuscita di 5,39 milioni di euro più bonus e incentivi. In particolare, si legge in una nota, l’accordo di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro prevede al momento dell’uscita, a ottobre, il riconoscimento di 2,7 milioni lordi a titolo di costo del preavviso e del 20% della liquidazione. In più nei successivi cinque anni gli sarà versato in contanti e azioni il resto della liquidazione, pari a 2,6 milioni lordi, condizionati però “al mantenimento di adeguati requisiti di patrimonializzazione e liquidità da parte della banca” e soggetti a “clausole di malus e clawback”, quelle che prevedono la restituzione dei soldi nel caso vengano provati comportamenti fraudolenti o di colpa grave.
Nicastro manterrà anche il diritto a bonus e incentivi già previsti e al godimento dei mutui erogati alle condizioni riservate al personale in servizio. Resterà poi vicepresidente di Bank Pekao in Polonia e consigliere Unicredit Bank Russia e Bank Austria, con i relativi trattamenti economici. Unicredit ha deciso di ripartire le deleghe attribuite al dg tra Paolo Fiorentino, Marina Natale e Gianni Franco Papa. L’ad Ghizzoni è anche direttore generale.
Il gruppo ha chiuso il primo semestre con 1,034 miliardi di utile, sopra le attese degli analisti anche se più basso del 7,3% rispetto a quello registrato nei primi sei mesi 2014. Il margine operativo lordo è pari a 4,63 miliardi di euro, sostanzialmente invariato. I ricavi sono invece saliti dello 0,9% a 11,5 miliardi. Il patrimonio primario della banca, di cui la Bce a settembre dovrà valutare l’adeguatezza nell’ambito del Supervisory Review and Evaluation Process, è aumentato a 10,52% (+66 punti base su trimestre) e raggiunge il 10,92% includendo l’operazione su Pioneer.