Un ordigno esplosivo per uccidere la regina Elisabetta II il prossimo 15 agosto, giorno delle celebrazioni della fine della Seconda guerra mondiale. Un piano che i vertici dell’Isis in Siria avrebbero messo a punto e che è stato sventato da polizia e Mi5, l’ente per la sicurezza e il controspionaggio del Regno Unito.

Secondo quanto riporta il quotidiano Daily Mail, l’ordigno sarebbe stato realizzato con una pentola a pressione, lo stesso metodo utilizzato dai fratelli Dzhokhar e Tamerlan Tsarnaev che alla maratona di Boston del 2013 causarono la morte di 3 persone e il ferimento di 140Polizia e intelligence, scrive ancora il giornale, sarebbero dunque impegnati “in una corsa contro il tempo” per sventare l’attacco.

L’attacco alla regina era stato programmato a Ferragosto, in occasione delle celebrazioni organizzate in pieno centro di Londra e trasmesse in diretta tv dalla Bbc. Un evento a cui prenderanno parte anche altri membri della famiglia reale, come il principe Carlo, che – ricorda il Daily Mail – viene indicato nei rapporti dell’intelligence come un altro possibile obiettivo. Contro Elisabetta II, precisa il giornale inglese, è stata formulata una minaccia specifica, cosa che ha fatto scattare una revisione urgente delle misure di sicurezza. Informata del complotto, la regina avrebbe manifestato la sua determinazione a partecipare all’evento “in onore dei caduti”.

Quello degli attentati di matrice terroristica, aveva sottolineato David Cameron dopo gli attentati di Sousse, rappresenta una “grave minaccia” per il Regno Unito. E l’attenzione per evitare l’ingresso di estremisti islamici si concentra sui migranti, in particolare su chi attraversa la Manica da Calais: il timore è che tra loro ci siano militanti dell’Isis. Un portavoce della Metropolitan Police ha però spiegato che, “anche se il rischio di minacce alla sicurezza del Regno Unito” da parte delll’autoproclamato Stato islamico “resta elevato”, il lavoro dell’intelligence permette di “rassicurare i cittadini”. “I piani – ha aggiunto – vengono continuamente rivisti per tutti gli eventi pubblici”. Incluso quello per le celebrazioni della fine della guerra.

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