Il segretario generale della Cei intervistato da Radio Vaticana critica, senza fare nomi, le dichiarazioni dei politici sul tema clandestini: "Dicono cose insulse pur di raccattare voti". Poco dopo la risposta a distanza del leader del Carroccio: "Felice del sostegno di uomini e donne di Chiesa senza le fette di salame sugli occhi e le tasche piene". I 5 Stelle invece: "Non parlava di noi"
“Sull’immigrazione sentiamo affermazioni insulse di piazzisti da quattro soldi che parlano pur di prendere voti”. Dopo le parole del Papa che ha definito “un atto di guerra respingere gli immigrati“, è stato monsignor Nunzio Galatino, segretario generale della Cei, a esporsi per criticare i discorsi dei politici che chiedono soluzioni più dure per affrontare il problema. “Sentiamo parlare di ‘insopportabilità’ del numero di richiedenti asilo”, ha detto intervistato da Radio Vaticana, “è un atteggiamento alimentato da quattro piazzisti da quattro soldi che pur di prendere voti, di raccattare voti, dicono cose straordinariamente insulse”.
Galatino non ha fatto nomi, ma il primo a rispondere è stato il leader della Lega Nord Matteo Salvini: “Chi difende questa invasione a distanza”, ha detto ad Affari Italiani, “o non capisce o ci guadagna. Non si tratta di essere cattolici o no, si tratta di buonsenso. Sono felice del sostegno che arriva, a me e alla Lega, da tante donne e uomini di Chiesa senza le fette di salame sugli occhi e le tasche piene”. E ha poi aggiunto: “La mia non è una polemica con la Chiesa ma con qualcuno che straparla e fa politica a nome della Chiesa”. L’eurodeputato se l’è presa anche con il direttore di Avvenire che aveva criticato le sue dichiarazioni: “Il signor Tarquinio, che forse vive su Marte, non usa autobus e treni e non ha problemi di lavoro, si deve vergognare”. Intanto non si ferma l’ondata di migranti verso l’Italia: sono oltre 1.500 i migranti soccorsi nelle ultime 24 ore negli interventi coordinati dalla centrale operativa della Guardia Costiera.
Il leader del Carroccio si è sentito tirato in causa dalle parole di Galatino ed è partito subito al contrattacco. Diversa la reazione in casa del Movimento 5 Stelle, dopo che pochi giorni fa sul blog di Beppe Grillo si sono tornate a chiedere misure diverse per contrastare il fenomeno dell’immigrazione clandestina. “Le parole di Galantino”, ha detto all’agenzia Adnkronos il senatore Nicola Morra, “di sicuro non erano rivolte a noi, dal momento che le nostre posizioni sono ben diverse da quelle di Salvini. Il M5S però non vuole sparare sui barconi, ma impedire che i fenomeni migratori producano altra morte”. E poi ha concluso: “Invece di spendere nell’accoglienza, perché non investiamo soldi nella cooperazione in quei Paesi?”. La soluzione, secondo Morra è intervenire direttamente nei Paesi dell’Africa subsahariana, “allestendo uffici in grado di intercettare tutte le richieste d’asilo”. Ad ogni modo, “il Movimento 5 Stelle non è razzista, così come non lo è Beppe Grillo, che è figlio di una città di mare”.
La reazione di monsignor Galantino è arrivata appunto dopo che negli ultimi giorni alcuni politici hanno chiesto il pugno duro sul tema immigrazione. “Respingere i clandestini un crimine? No, un dovere. Sbaglio?”, aveva scritto ad esempio Salvini su Facebook, polemizzando di nuovo sul tema con Papa Francesco. A ruota l’aveva seguito Beppe Grillo che sul suo blog aveva chiesto al governo di intervenire a Bruxelles: “L’Italia deve sospendere Schengen, l’Europa ci sta lasciando nella merda. La Germania ci ha forse chiesto il permesso? L’Europa ci sta lasciando nella merda, dobbiamo uscirne al più presto, prima che scoppino rivolte sociali e conflitti istituzionali. Ci sono mezzo milione di persone che stanno cercando di imbarcarsi… Toc, toc. C’è ancora un governo in questo Paese?“. Dopo le affermazioni del leade, il Movimento 5 Stelle ha fatto quattro proposte sull’immigrazione, commentate da Salvini così: “Sono contento se gli altri mi copiano. Che si debba espellere di più e accogliere di meno lo dico da anni. Mi fa piacere che adesso ci sia arrivato anche Grillo. Non resta che aspettare Renzi“.
Già in aprile, il segretario generale della Conferenza episcopale aveva parlato di immigrazione a Radio Vaticana: “Non abbiamo i fondi né il sostegno politico per lanciare operazioni europee di salvataggio, dobbiamo essere franchi, la Commissione Europea non può fare da sola; non abbiamo la bacchetta magica. Aspetto il momento in cui gli Stati Uniti, l’Europa ed altri dicano almeno una parola, almeno una di autocritica su quello che hanno fatto negli anni passati”. Oggi il nuovo affondo in difesa delle politiche d’accoglienza: “Lo so che è faticoso, lo so che è difficile aprire le proprie case, aprire il proprio cuore, aprire le proprie realtà all’accoglienza. La Giordania ha una popolazione che è di circa 6 milioni, 6 milioni e mezzo, ma sapete che lì ci sono due milioni e mezzo di profughi che vengono accolti? Allora io penso che quello che distingue la Giordania, il Kurdistan iracheno e le altre zone che stanno accogliendo i profughi in questo momento dall’Italia, da noi è questo: non perché loro hanno più mezzi, probabilmente hanno solo un cuore un poco più grande“.