Dopo aver analizzato 200mila galassie, gli astronomi hanno confermato che l’universo “sta lentamente morendo“. L’energia generata dalle galassie è solo la metà di quella che era due miliardi di anni fa e si sta spegnendo, secondo i risultati di uno studio realizzato attraverso i sette telescopi più potenti del mondo.
Il professor Simon Driver, del Centro Internazionale per la ricerca radioastronomica (Icrar) dell’Australia occidentale spiega: “L’universo è destinato al declino da ora in avanti, come una vecchiaia che dura per sempre. L’universo si è praticamente seduto sul sofà, ha messo su una coperta e sta per assopirsi in un pisolino eterno”.
Il professore ha spiegato che tutta l’energia dell’universo è stata creata nel Big Bang che ha creato il cosmo, con un po’ di questa bloccata come massa. Le stelle brillano convertendo la loro massa in energia, così come descritto da Einstein nella celeberrima formula E=MC2. Il professor Driver ha affermato: “La maggior parte dell’energia è stata creata a seguito del Big Bang, mentre energia addizionale è costantemente rilasciata dalle stelle dalla fusione di elementi come idrogeno ed elio insieme”. “Questa nuova energia rilasciata viene assorbita dalla polvere mentre viaggia attraverso la galassia, oppure fugge nello spazio intergalattico e viaggia finché colpisce qualcosa come un altra stella, un pianeta o, molto occasionalmente, uno specchio di un telescopio”.
Il fatto che l’universo stia lentamente scomparendo è noto fin dalla fine degli anni ’90 ma il nuovo lavoro mostra come questo stia accadendo attraverso tutte le lunghezze d’onda della luce, dall’ultravioletta all’infrarosso. La ricerca, parte del Galaxy and Mass Assembly project, rappresenta la più grande indagine multi-lunghezza d’onda mai realizzata. Il professor Driver ha presentato i risultati durante l’assemblea dell’International Astronomical Union a Honolulu, nelle Hawaii.