Il leader del Movimento 5 Stelle a In Onda su La7 parla del presidente della Repubblica e critica il poco "interventismo" sulle riforme del governo Renzi: "Io glielo avevo detto: guardi prima di firmare, si prenda un insegnante che capisca il senso di queste cose"
“Mattarella? Pensavo che almeno un pugno sulla scrivania lo potesse dare”. Beppe Grillo in un’intervista a In Onda che sarà trasmessa stasera su La7 ha parlato così del presidente della Repubblica. “Un giudizio sul Capo dello Stato? Non lo so, non so neanche chi sia, cosa faccia. Io pensavo che almeno un pugno sulla scrivania lo potesse dare, invece assistiamo a decreti, decreti, con la semantica”.
Era febbraio 2015 quando Grillo, insieme a Casaleggio e alla più giovane attivista d’Italia, incontrò per la prima volta il presidente della Repubblica: gli presentò una lettera in 12 punti che riassumeva le richieste del Movimento 5 Stelle. Poco meno di sei mesi dopo quel tentativo di mediazione, il leader M5S critica il poco “interventismo” sulle riforme del governo Renzi. L’epoca Napolitano si era chiusa tra le polemiche: non ci sono mai stati buoni rapporti tra l’ex Capo dello Stato e i grillini che più volte ne hanno criticato il comportamento. L’arrivo di Mattarella avrebbe dovuto essere un modo per voltare pagina e permettere ai 5 Stelle di sembrare più moderati agli occhi degli elettori.
Ma la luna di miele con il nuovo Capo dello Stato è durata poco: a fine aprile la prima rottura con la firma alla nuova legge elettorale, poi quella alla riforma della scuola. E ora le nuove critiche di Grillo: “Oggi è la semantica che fa la parte del leone nelle leggi”, ha continuato nell’intervista a In Onda, “ci vuole un insegnante di semantica che dice guardi che quella parola lì, quell’avverbio lì rovescia il senso della legge. Se tu ci metti nella legge, per esempio il falso in bilancio, ci metti “inconsapevolmente”, sei condannato solo se dimostri di essere consapevole, diventa rovesciato. Le fanno gli avvocati le leggi oggi. Se invece di E ci metti O, rovesci il senso della frase. Io lo avevo detto a Mattarella, guardi prima di firmare, si prenda un insegnante che capisca il senso di queste cose. Si legga bene parola per parola, perché la truffa è quella”.
Grillo, poi, come aveva già anticipato in un’intervista al Corriere della Sera spiega di volersi defilare dal Movimento “perché – ha aggiunto ho un’età pazzesca, una famiglia numerosa: ho fatto il mio tempo”. Allo stesso tempo, però, assicura il suo sostegno, perché M5s, dice, “è la mia vita ed è nato con le idee che avevo io sulle rinnovabili, rifiuti e acqua pubblica. Le 5 stelle sono questi temi qui”. Sull’eventuale ritorno in tv, come ha dichiarato al quotidiano di via Solferino, spiega di lasciare “aperto tutto, non ho pregiudizi” e annuncia il ritorno sulle scene. Il suo spettacolo debutterà “a fine anno” ed è stato “rinviato per ragioni politiche. Una volta che si sarà chiarito che non sono il leader incontrastato del Movimento, che non sono in carica, che non devono votare Grillo ma un’idea di cui io ho fatto parte, allora – conclude – potrò dedicarmi al mio lavoro che è quello di divertire e di far vedere alla gente cose che forse non sa”.