Secondo la polizia è il reggente del clan di Camorra Contini-Licciardi. E' stato fermato sulla spiaggia di Torvajanica, sul litorale romano. Alfano: "Grande risultato"
Stava trascorrendo un periodo di vacanza a Torvajanica, sul litorale Sud di Roma, dove aveva preso in fitto un appartamento e si era fatto raggiungere dalla famiglia. Giuseppe Ammendola, ricercato dal 2012 e inserito nell’elenco dei 100 latitanti più pericolosi, considerato l’attuale reggente del clan camorristico Contini, è stato bloccato nel pomeriggio di oggi in spiaggia dai poliziotti della Squadra Mobile di Napoli, che hanno operato in collaborazione con lo Sco e la Squadra Mobile di Roma. Non ha opposto resistenza.
Nell’appartamento che aveva preso in fitto in via Colonia, a Torvajanica, sono stati trovati una patente di guida e una carta d’identità falsificate, 3 mila 500 euro in contanti, un computer e due telefoni cellulari. Per gli spostamenti, Ammendola utilizzava una “Peugeot”, che è stata sequestrata.
Soprannominato “Peppe ‘o Guaglione”, era ricercato dal maggio 2012 sulla base di due ordinanze di custodia cautelare con le accuse di estorsione aggravata dal metodo mafioso, associazione per delinquere di stampo mafioso e riciclaggio.
Nel processo contro i capi del clan Contini, radicato al rione Vasto e nei quartieri centrali di Napoli, il 22 luglio scorso il Tribunale di Napoli lo aveva condannato a 14 anni di carcere.
Con il suo arresto il clan, alleato con i Licciardi e i Mallardo nel cartello dell’”Alleanza di Secondigliano“, perde un altro dei capi storici, dopo l’arresto del boss Eduardo Contini (2007) e dei luogotenenti Ettore Bosti e Paolo di Mauro, avvenuto in Spagna rispettivamente nel 2008 e nel 2010.
Secondo gli agenti della Squadra Mobile di Napoli, diretta dal vicequestore Fausto Lamparelli, Ammendola gestiva per conto del clan Contini il traffico di droga, le estorsioni e il riciclaggio di ingenti somme di denaro.
Compiacimento per l’arresto del latitante è stato espresso dal ministro degli Interni Angelino Alfano, che parla di “grande risultato che dimostra il controllo capillare sul territorio e rafforza la fiducia dei cittadini nelle istituzioni”.
Agli investigatori ed ai poliziotti che hanno partecipato all’operazione sono arrivate le congratulazioni del capo della Polizia, Alessandro Pansa, che sottolinea come sia “sempre alta l’ attenzione degli uffici investigativi della Polizia nei confronti dei più pericolosi appartenenti alle associazioni criminali mafiose”.