Era stato rapito dall’autoproclamato Califfato lo scorso 22 luglio in Egitto, e il 5 agosto era apparso in un video diffuso dalla cellula egiziana dell’Is, Wilayat del Sinai, inginocchiato a fianco di un miliziano mascherato e con un coltello in mano. In quell’occasione era stato lanciato l’ultimatum dagli estremisti: se non verranno liberate “donne musulmane rinchiuse nelle carceri in Egitto”, avevano detto, uccideremo Tomislav Salopek, ostaggio croato, entro 48 ore.
Oggi su Twitter la stessa cellula ha annunciato la sua decapitazione, postando la foto che mostra la testa dell’uomo, 31 anni, appoggiata sul corpo. “E’ stato ucciso l’ostaggio croato – hanno scritto – in quanto il suo governo ha preso parte alla guerra contro lo Stato Islamico dopo la scadenza dell’ultimatum” il 7 agosto scorso che “il suo governo e quello apostata egiziano hanno ignorato”. L’agenzia Ap precisa che l’immagine è stata diffusa con la didascalia “ucciso per la sua partecipazione del paese alla guerra contro lo Stato islamico“.
Il video – Salopek, dipendente della compagnia francese Cgg, aveva dichiarato di essere stato rapito “il 22 luglio” e che “i soldati dell’Is vogliono uno scambio con le donne musulmane detenute nelle prigioni egiziane”. Lo scambio “deve avvenire entro 48 ore a partire da adesso, altrimenti i soldati della ‘Wilayat del Sinaì mi uccideranno”, aveva concluso l’ostaggio.
Il video con l’ultimatum era stato diffuso alla vigilia dell’inaugurazione del nuovo tratto del Canale di Suez. Due giorni dopo la diffusione del video si era recato al Cairo il ministro degli Esteri croato Vesna Pusic per incontrare l’omologo egiziano Sameh Shoukry. I due avevano promesso di fare “tutto il possibile per salvare l’ostaggio”.