Il post su “Napoli derenzizzata” che si ribella alla “preoccupante involuzione antidemocratica” di Renzi accusato di “un uso bulimico, abnorme – in violazione della Costituzione – dei decreti legge e della fiducia”, Luigi de Magistris lo ha scritto nel cuore della notte. Poche ore prima che il Fatto Quotidiano rivelasse la pioggia di nuovi inceneritori in arrivo, ben 12, uno anche in Campania. Una previsione da concretizzare attraverso rinnovi degli incentivi al finanziamento degli impianti di combustione dei rifiuti, e contenuta in un decreto attuativo dell’odiatissimo Sblocca Italia, il decreto che già gli ‘commissaria’ Bagnoli. Il post del sindaco arancione è stato pubblicato sulla pagina ufficiale Facebook in mattinata. Raccontano alcuni collaboratori che alla lettura del Fatto, de Magistris sia saltato sulla sedia. Intravedendo tra le righe il tentativo del governo di compiere “l’ennesimo atto d’imperio” per un inceneritore osteggiato dal Comune di Napoli. Infatti il piano regionale approvato dalla giunta Caldoro prevede due nuovi impianti, a Napoli Est e a Salerno, da affiancare a quello in funzione ad Acerra. Ce ne sarebbe un terzo, “fuori piano”, da localizzare a Giugliano e da dedicare solo alla distruzione di 6 milioni di ecoballe accatastate su quel territorio. Ma il Governatore Pd Vincenzo De Luca ha assicurato che lo impedirà. A Salerno De Luca si era messo di traverso già da sindaco. A Napoli invece, dopo due gare deserte, l’iter si è fermato per l’opposizione di de Magistris e del suo ex vice sindaco Tommaso Sodano. Ma la spinta per realizzare nuovi inceneritori è sempre forte ed a Napoli, secondo arancioni e grillini, gode di buona stampa perché il business fa gola alle imprese del gruppo Caltagirone, che è anche l’editore del Mattino.
da Il Fatto Quotidiano del 12 agosto 2015