Il giorno dopo il disastro, la costa ionica cosentina si risveglia sotto il sole con strade e cantine tra fango e detriti. E ha inizio la conta dei danni. Case e attività commerciali e ricettive distrutte, campagne devastate, locali allagati. Dopo l’alluvione, Rossano dice addio alla stagione turistica 2015. Il sindaco Giuseppe Antoniotti ai microfoni di inBlu Radio spiega: “I danni sono ingenti, dobbiamo fare un resoconto perché qui ho assolutamente bisogno del contributo del Governo. Il Governo mi deve stare vicino perché altrimenti è una città che non riuscirò a ricostruire facilmente”.
“I lidi sono andati distrutti, anche i ristoranti e le case – dice Francesco Oliverio, residente a Rossano – la stagione estiva è chiusa. Le campagne sono devastate, gli orti distrutti. Mi auguro che il governo accolga la richiesta del governatore Mario Oliverio e ci aiuti, perché l’economia di Rossano è distrutta”. “Fortunatamente non ci sono state vittime, è stato un miracolo, vedendo quello che è successo. La fortuna è che è successo di mattina. Se fosse successo di notte e avesse sorpreso tutti nel sonno, il bilancio sarebbe stato molto più pesante”.
Cinquecento sfollati, tra residenti e turisti, hanno trascorso la notte nelle strutture di accoglienza predisposte dopo il nubifragio. “Questa mattina c’è il sole, speriamo che il bel tempo mantenga – aggiunge – i tecnici hanno lavorato alacremente la scorsa notte per ripristinare i servizi essenziali, dalla luce all’acqua”. Corrado, villeggiante del camping Oriental Park, e decine di altri turisti hanno passato la notte nel palazzetto dello sport: “Ho perso tutto, soldi, cellulare, camper, automobile, vestiti ma per fortuna ho salvato la mia famiglia – racconta – era circa mezzanotte tra martedì e mercoledì quando ha iniziato a piovere forte e per paura di rischiare abbiamo allertato i Vigili del fuoco, che purtroppo sono intervenuti sostenendo che non c’era da allarmarsi. Convinti di ciò siamo andati a dormire e per fortuna ho invitato mia figlia, mio genero ed il mio nipotino di due mesi a dormire nel mio camper e non nel bungalow. Alle 8 del mattino mi sono svegliato e ho tentato di aprire la porta che era bloccata dall’acqua. Per fortuna ho avuto la forza di svegliare tutti e prendere il canotto che avevo per fortuna vicino al camper e iniziare a trasbordare tutti. A piedi ormai nudi ho attraversato il camping per far salire tutta la mia famiglia sul canotto e metterli al sicuro”.
In ballo ci sono anche le responsabilità dell’uomo, e in particolare le deviazioni artificiali dei corsi di acqua, che non hanno potuto seguire il loro sfogo naturale andando a distruggere uno dei muri di contenimento adiacente alla statale 106 e invadendo il paese. “La spinta dell’acqua ha fatto crollare uno dei muri di contenimento delle fiumare, nei pressi della statale 106, e l’acqua, anziché incanalarsi nell’alveo, è finita in paese, devastando tutto”, prosegue. Legambiente punta il dito contro le amministrazioni che non hanno fanno nulla per contrastare la cementificazione selvaggia: “Basta lacrime di coccodrillo. Rischi e danni continueranno grazie alla gestione irresponsabile di un territorio che dimostra tutta la fragilità di una regione con l’89% dei Comuni a forte rischio idrogeologico, dove il consumo e l’impermeabilizzazione del suolo non conoscono freno”.
“I tecnici stanno lavorando per ripristinare i servizi essenziali ma i danni sono enormi”, racconta ancora Oliverio, che vive a Rossano dal 1972 e, continua a ripetere, “una cosa simile in più di 40 anni non l’ho mai vista”.
Dal suo orto, dove questa mattina, approfittando del sole, si è recato per fare un sopralluogo, Oliverio, come tanti altri suoi concittadini in queste ore, fa la conta dei danni. “E’ impressionante, le campagne sono devastate, l’orto ormai è distrutto”, racconta. La speranza, ora, è che “non torni la pioggia”.
Oggi la situazione sembra migliorata grazie al deflusso dell’acqua che ieri non riusciva a liberare le strade, ma sarà comunque un’altra giornata di lavoro per liberare strade e locali allagati. Intorno a mezzogiorno a Rossano sono attesi il capo dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio e il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti.