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Enrico Ruggeri cittadino onorario di Marotta: “Mare d’inverno” è nata su quelle spiagge

Il mare d’inverno è come un film in bianco e nero visto alla tv. Alzi la mano chi, sentito l’attacco di questi versi, non ha proseguito in automatico, come si fa solo ed esclusivamente al cospetto dei classici. Perché questo è Mare d’inverno, hit portata al successo dal suo autore Enrico Ruggeri, come anche da Loredana Bertè, ormai divenuta patrimonio della nostra cultura musicale. Un classico, appunto. Questo devono aver pensato sindaco e assessori di Marotta, ridente cittadina affacciata sull’Adriatico in provincia di Pesaro. E siccome quel classico è stato ispirato da quel tratto di mare Adriatico che bagna proprio Marotta, il 12 agosto il sindaco ha conferito a Enrico Ruggeri la cittadinanza onoraria della cittadina marchigiana e sui cartelli di ingresso verrà segnalato il tutto, a beneficio dei tanti turisti che ogni anno arrivano sulla costa per passare le vacanze.

Loro, come anche parte degli abitanti di Marotta e delle Marche, probabilmente ignorano che i versi della canzone sono stati ispirati da quel luogo, luogo dove un giovanissimo Enrico Ruggeri ha passato le sue vacanze con la famiglia, in estate, correndo col pensiero a cosa sarebbe successo negli stessi luoghi solo pochi mesi dopo, in assenza di bel tempo e di turisti. Da adesso in poi, però, il nome di Marotta e quello di Ruggeri saranno legati insieme, esattamente come per chi è abituato a percorrere frequentemente la A14, autostrada che collega Bologna a Taranto, il nome di Marotta è legato a quello di Mondolfo, vicina cittadina indicata nella medesima uscita autostradale. Marotta diventa Marotta, la città del Mare d’inverno. Così come del resto altre località sono legate a artisti, che li hanno cantati o che lì sono nati. Nelle Marche, per dire, c’è Maiolati Spontini, e Recanati, il cui nome, seppur non segnalato dalla toponomastica è ovviamente legato a quello di Leopardi. Chissà se qualcuno dei bambini, perché Marotta è da sempre meta di turismo familiare, che oggi stanno facendo castelli sabbia coi secchielli o disegnando piste per le biglie con le palette, ci regaleranno, tra qualche anno, altri versi così lirici? Questo vento, c’è da scommetterci, prima o poi agiterà anche loro.