In Italia tra giugno e settembre quasi ogni giorno si festeggiano sagre di paese e feste di santi patroni con fuochi d’artificio, mortaretti e petardi, il top lo si raggiunge a ferragosto dove si scatenano vere e proprie gare pirotecniche, più o meno legali.
Eppure è dimostrato scientificamente che i fuochi d’artificio hanno effetti negativi sull’ambiente, sull’uomo, sugli animali domestici e fauna selvatica, terrorizzata dai rumori. Gli animali hanno un udito più sviluppato di quello umano, un cane ad esempio percepisce un rumore a una distanza 4 volte superiore rispetto a noi, ma non è solo una questione di intensità del suono, anche del tipo di frequenza: l’uomo sente una gamma di suoni fino a 20 mila hertz, il cane da 40/46 mila hertz, i gatti a 70.000 Hz , i pipistrelli oltre 100.000 Hz. I botti pirotecnici scatenano negli animali paura e panico inducendoli a reazioni incontrollate e pericolose, come quelle di cani e gatti che fuggono perdendo l’orientamento con il rischio di smarrirsi e vagare per strada esponendosi a incidenti con gravi conseguenze anche per gli automobilisti, o gettandosi nel vuoto se lasciati sui balconi.
“Negli ultimi anni – dichiara Claudio d’Esposito presidente del Wwf Penisola Sorrentina – un numero sempre crescente di cittadini e turisti ci ha segnalato i gravi disagi e le sofferenze patite dai loro animali, che al rumore dei fuochi di capodanno impazziscono e corrono il rischio di subire gravi conseguenze. I fuochi artificiali sono infatti causa di morte, ferimenti e traumi per animali domestici e selvatici. Sappiamo che serve coraggio per rompere una tradizione che va avanti da anni, ma bisogna iniziare a dare l’esempio.”
Aggiunge Massimo Vitturi responsabile Lav settore caccia e fauna selvatica: “Per gli animali selvatici i botti dei fuochi è un momento d’inferno. Le improvvise detonazioni determinano negli uccelli che riposano sui posatoi notturni, spesso in colonie molto numerose, istintive reazioni di fuga che, unite alla mancanza di visibilità, causano la morte di molti di essi, soprattutto per eventi traumatici, derivanti dallo scontro in volo con strutture urbane (case, lampioni, automobili, ecc.)”.
Alcune ricerche hanno dimostrato che gli animali sviluppano fobie causate dai botti pirotecnici. La Rspca (Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals) dichiarò che “nel 2001 furono curati dai veterinari in Inghilterra e Galles oltre 4825 animali per ferite causate da fuochi artificiali e/o avevano avuto prescrizioni di sedativi a causa del terrore per lampi e botti; i numeri sarebbero anche maggiori ma si ritiene che l’uso preventivo di sedativi e tranquillanti abbia occultato le reazioni di molti soggetti”.
Meno conosciuto ma grave per l’uomo e l’ambiente è il problema causato dalle polveri fini (PM10) emesse dagli spettacoli pirotecnici, che possono peggiorare malattie esistenti e provocarne nuove. Non c’è fonte di polveri fini che come i fuochi d’artificio in un tempo così breve, emette un carico PM10 che supera di 8 volte e più il valore limite. In più quando si accendono si sprigiona una miscela che provoca reazioni chimiche che formano nuove sostanze velenose e spesso sconosciute.
Secondo Codacons “i fuochi d’artificio provocano un vertiginoso aumento delle polveri sottili, sostanze non salutari come le polveri di stronzio, bario, rame, alluminio, titanio e ferro. Non si tratta solo di una primitiva e pericolosa usanza, che ogni anno provoca centinaia di feriti, anche gravi, ma anche di una pseudomoda che, al di là degli incidenti, costituisce comunque un problema serio per la salute, in particolare per bambini, anziani ed animali”.
Ultimamente molti comuni hanno vietato le feste pirotecniche, altre città hanno optato per le “novità alternative”: i fuochi senza botti, che nulla hanno da invidiare a quelli tradizionali ma senza controindicazioni e con costi più ridotti. A Genova vengono proposti spettacoli piromusicali, cioè accompagnati da brani di musica sinfonica senza detonazione. Altra alternativa che non inquina e non danneggia animali e uomini sono gli spettacoli di luce, di grande effetto, che suscitano ammirazione ed emozioni come quelli svolti alla Reggia di Caserta o al Palazzo Ludovico il Moro a Ferrara.