La faccenda è complicata. Ogni anno, di questi tempi, si cominciano a tirare le somme sull’estate, non tanto perché, per dirla coi Righeira, l’estate sta finendo, quanto perché a tutti piacerebbe poter dire, una volta che l’estate è in effetti finita, di aver azzeccato le previsioni. Così, tra un servizio sul caldo che non è mai stato così caldo da chissà quanti decenni fino a oggi, uno sul matrimonio di stagione, e uno su una determinata nuova inutile moda, ecco il classico sui tormentoni. Ora, un servizio giornalistico sui tormentoni che annoveri tra i tormentoni anche i tormentoni musicali è un bel pezzo di postmodernismo. Come quei selfie in cui indossiamo una t shirt con su un nostro selfie e via discorrendo.
Di fatto anche l’estate 2015, come tutte le estati che l’hanno preceduta, ha i suoi tormentoni, e arrivati ad agosto è il caso di tirare le somme. La canzone più suonata da radio e locali è senza ombra di dubbio Want to want me di Jason Derulo. Stando a questo, a voler essere obiettivi, verrebbe da dire che vagheggiare presto un altro inverno, alla Bruno Martino, sarebbe la cosa giusta da fare, adesso. Già meglio va con Major Lazer e Lean on. Il produttore Diplo, lui è Major Lazer, gioca coi suoni dell’est del mondo e lo fa bene, facendoci muovere a tempo. Sempre in area hit c’è il giamaicano Omi con Cheerleader (brano del 2012, diventato popolare solo ora, dopo il remix del dj tedesco Felix Jaehn) e El perdon del portoricano Nicky Jam con Enrique Iglesias. Oddio, torniamo a vagheggiare una pioggia di petali di rose e non sbagliamo, come del resto andrebbe fatto con El mismo sol di Alvaro Soler, se questa deve essere la risposta europea, spagnola nello specifico, ai brani estivi americani, meglio l’invasione a stelle e strisce, e buonanotte al secchio. Ma a ben vedere noi italiani abbiamo poco da fare gli ironici, perché quando sono i nostri connazionali a calare i loro assi la tentazione di andare per “monumenti e chiese parlando inglese” come i protagonisti di Perché no di Lucio Battisti diventa forte, e anche piuttosto giustificata, perché di fronte a certe vergogne va bene anche rinunciare alle proprie radici.
Quelli che infatti appaiono come tormentoni italiani certi per l’estate 2015 sono Maria Salvador di J Ax e Il Cile e Everytime dei The Kolors. Il primo è un inno alla marijuana. Una canzone che al secondo ascolto fa rivalutare molto la figura di Giovanardi. Il secondo è, Dio perdoni la De Filippi, diventato il jingle della Vodafone, e chiunque abbia la sventura di chiamare il 190 lo odia ben più di quanto non odi le zanzare tigre in una sera al lago in cui ci si è dimenticati l’Autan a casa. Unico pezzo che, a insindacabile parere di chi scrive, si salva, Roma-Bangkok di Baby K e Giusy Ferreri. La canzone è indubbiamente orecchiabile, con un buon sound e con due voci che, improbabili insieme sulla carta, in realtà funzionano molto bene nei fatti. Baby K si dimostra brava Mc e la Ferreri, libera di fare se stessa senza vincoli, nel ruolo di ospite, ci regala una interpretazione fresca e incisiva. Almeno una canzone a fuoco in questa estate di fuoco. Discorso a parte meritano due canzoni d’autore, molto passate dalle radio, che quindi sono a loro modo tormentoni, seppur mantenendo una loro sobrietà, senza scivolare nei cliché dei brani usa e getta (come dire, di loro potremo trovare traccia anche durante l’inverno e negli anni a venire). Parlo di Buon viaggio (share the love) di Cesare Cremonini, incastrato in quello che sembra diventato il suo Neverending tour, sotto la voce Logico, e L’estate addosso di Jovanotti, anche lui alle prese coi live, appena archiviato il tour negli stadi e già in preparazione quello nei palasport, italiani e europei. Due bei brani, radiofonici.
Quindi sì, anche quest’anno avrà fatto più caldo di sempre, qualcuno avrà inventato un sapore del gelato stupido, che tutti però andremo ad assaggiare, Caio si sarà sposato con Tizia, le zanzare ci avranno devastato e tutti avremo canticchiato, anche involontariamente, un nuovo tormentone. Nello specifico, il tormentone sarà stato davvero brutto. La speranza è che ce lo dimenticheremo presto, cancellato dagli impegni lavorativi autunnali e da altra musica. Attenzione, però, tra qualche estate qualcuno scriverà un pezzo sui tormentoni dimenticati del passato e vi troverete di nuovo inchiodato alle pareti del cervello il motivetto di Want to want me di Jason Derulo o il Uo’ oh oh oh dei The Kolors, al fianco di Asereje delle Las Ketchup, della Macarena e della Lambada.