La Volkswagen ha fatto causa ad alcuni ricercatori per nascondere una falla nella sicurezza delle sue auto. Lo scrive Bloomberg Business, citando uno studio di alcuni ricercatori informatici sull’auto-hacking, il furto senza chiave delle automobili. Un fenomeno che ormai riguarda “il 42 per cento dei veicoli rubati a Londra. Bmw e Range Rover – scrive Bloomberg – sono particolarmente a rischio, e secondo la polizia, queste vetture possono finire in mano ad un ladro entro 60 secondi”. Si tratta della nuova frontiera del furto d’auto: hackerare il chip elettronico delle chiavi e riuscire a prendere possesso di un’automobile senza effrazione.

Un pericolo che, sempre secondo la testata americana, corrono anche i marchi di lusso di proprietà della Volkswagen tra cui Audi, Porsche, Bentley e Lamborghini. “Il punto debole – scrive Bloomberg – è stato scoperto nel 2012, ma le case automobilistiche hanno citato in giudizio i ricercatori per impedire loro di pubblicare i loro risultati”. Questa settimana il documento firmato da Roel Verdult e Baris Ege dell’Università Radboud nei Paesi Bassi e da Flavio Garcia dell’Università di Birmingham,  è stato presentato alla conferenza sulla sicurezza Usenix a Washington. “Nel dettaglio – continua la testata statunitense – gli autori spiegano come il protocollo di crittografia e di autenticazione utilizzato nel transponder Megamos Crypto può essere bersaglio di hacker malintenzionati che cercano di rubare i veicoli di lusso”. La Volkswagen ha però intentato una causa per bloccare la pubblicazione del documento, sostenendo che i suoi veicoli sarebbero stati messi a rischio di furto, ed ha ottenuto un’ingiunzione dall’Alta corte del Regno Unito. “Ora – spiega Bloomberg –  dopo lunghe trattative, il documento è finalmente di dominio pubblico, seppur con una passaggio riscritto”.

“Questo singolo passaggio contiene una descrizione esplicita dei calcoli sul chip”, ha spiegato  Verdult, aggiungendo che rimuovendo quel passaggio è molto più difficile ricreare l’attacco. Volkswagen ha replicato spiegando di mantenere “la sua elettronica e le misure di sicurezza tecnologicamente aggiornate e che la protezione antifurto è ancora garantita anche per i modelli più vecchi”.  Appena poche settimane fa, il giornale Wired aveva dimostrato come due tecnici esperti in sicurezza informatica avessero facilmente preso il controllo di una Jeep CherokeeFiat Chrsyler, quindi,  deciso di avviare il richiamo volontario di circa 1,4 milioni di veicoli statunitensi equipaggiata con un tipo di radio che potrebbe rendere l’auto vulnerabile alla manipolazione da remoto.

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