Secondo i primi risultati delle analisi sulla rete idrica, i malori registrati nei giorni scorsi non dipenderebbero da una contaminazione dell'acquedotto. Il dipartimento di Sanità pubblica continuerà le indagini epidemiologiche per appurare le cause
Un paese sull’Appennino emiliano a letto con la gastroenterite. Ma non è colpa dell’acqua. Secondo i primi risultati delle analisi sulla rete idrica di Lizzano in Belvedere (Bologna), i malori registrati nei giorni scorsi non dipenderebbero da una contaminazione dell’acquedotto. L’allarme era scattato nelle scorse ore dopo numerose segnalazioni dell’ospedale di Porretta e delle farmacia del luogo. Il sindaco Elena Torri aveva chiesto agli abitanti per precauzione di bollire l’acqua prima di utilizzarla.
Oggi l’Ausl di Bologna e il Comune però hanno tranquillizzato i cittadini di Lizzano: “I campioni raccolti il 12 agosto”, si legge in una nota congiunta, “prelevati dai settori della rete idrica che riforniscono la maggior parte della popolazione sono negativi. Una contaminazione con basse cariche batteriche è stata rilevata solo in alcuni punti dell’acquedotto, che approvvigionano aree della rete idrica periferiche o derivate laterali poco utilizzate dalla popolazione”.
Le successive indagini su campioni prelevati il 13 agosto hanno confermato “l’assenza di contaminazione batterica nei punti della rete idrica di maggior utilizzo e la regressione della contaminazione nella maggior parte dei punti nei quali si era manifestata. Risultato, questo, da collegare agli interventi posti in essere tempestivamente dal Comune di Lizzano”. Il Dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl bolognese continuerà dunque le indagini epidemiologiche per appurare le cause degli episodi di gastroenterite. Proseguiranno comunque anche le analisi sui campioni di acqua.