Un'imbarcazione localizzata a 21 miglia dalla costa libica, che trasportava 400 persone: almeno 40 vittime, trovate chiuse nella stiva . In corso verifiche dei militari mentre squadre di medici stanno salendo sulle nave
Decine di morti nella stiva del barcone soccorso a 21 miglia dalla costa libica dalla nave della Marina militare Cigala Fulgosi. Il barcone trasportava circa 400 persone, e i morti sarebbero almeno 40: a bordo anche donne e bambini . Chiusi sottocoperta sono morti per soffocamento dopo aver inalato i fumi del motore del barcone.
“Una scena terribile – ha detto Massimo Tozzi, comandante del pattugliatore della Marina militare – che ha colpito molto l’equipaggio: decine di cadaveri ammassati nella stiva, le donne che piangevano i loro uomini”. L’imbarcazione era ferma quando sono giunti i soccorsi e “in pochissimi avevano il salvagente – ha spiegato il capitano -. Non è chiaro se a bordo c’erano scafisti o qualcuno che la governava”.
#UltimOra#SAR In corso attività su barcone da parte di Nave Cigala Fulgosi #MarinaMilitare. Numerosi migranti in salvo. Almeno 40 morti
— Marina Militare (@ItalianNavy) 15 Agosto 2015
Sono in corso le verifiche dei militari sul numero dei migranti presenti a bordo e del numero dei morti. Nel frattempo squadre di medici e infermieri sono saliti sulla nave. “La nuova tragedia di oggi non sarà l’ultima se non si risolve il problema della Libia”, ha commentato il ministro dell’Interno Angelino Alfano in una conferenza stampa al Viminale, al termine della riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica. “Noi ancora una volta abbiamo il merito di aver salvato 320 persone”, ha spiegato il ministro sottolineando che “l’Italia fa fino in fondo il suo lavoro di grande democrazia, salvando vite umane”. Secondo il ministro però il nostro Paese “sta pagando due volte il conto alla comunità internazionale, la prima l’ha pagato in Libia quando è finito il regine di Gheddafi e la seconda la sta pagando adesso sull’inerzia della comunità internazionale. La crisi libica rappresenta un vulcano acceso davanti all’Europa”.
Alfano ha anche commentato le parole di monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, che aveva accusato il governo di essere “assente” sulle politiche dell’immigrazione. “Noi facciamo un mestiere diverso– ha detto Alfano – dalla chiesa e comunque dò per buona la rettifica delle parole di monsignor Galantino e non quello a lui in un primo momento attribuito”.
Il ministro ha anche comunicato ai giornalisti alcuni dati sull’immigrazione nel nostro Paese. “Dal 1 gennaio 2014 al 15 agosto 2014 – ha spiegato – gli sbarchi di migranti sono stati 104.255, mentre nello stesso periodo di quest’anno sono stati 103.226, le persone ospitate nel nostro sistema di accoglienza sono 89.083, mentre le domande di protezione internazionale sono state 43mila di cui a 22mila è stato detto di no”.Secondo l’Organizzazione internazionale migrazioni l’anno scorso, nel medesimo periodo, i decessi in mare erano stati 1.779, circa 500 in meno di quest’anno.