In uscita il prossimo 14 agosto, è un disco composto da undici brani che delineano tranquilli panorami in cui Rayland ha la massima libertà di esprimere il proprio talento nel genere pop-folk. Niente di innovativo sia ben chiaro, sono tanti i rimandi a gruppi come My Morning Jacket e Fleet Foxes, le cui influenze si sentono nella voce e nelle melodie. Anche Baxter, infatti, esplora un’epoca d’oro per la musica americana tinteggiata da un effetto-seppia causato dal tempo che passa, tentando di attualizzarla e spingerla verso un futuro senza confini spazi-temporali.
Brani come Yellow eyes, Oh my captain, Mr Rodriguez, sono una bella ventata di freschezza nell’indie-folk per chi ha ambizioni mainstream. A Nashville, su di lui è stato scritto: “Fate ascoltare a vostro figlio la musica di Mozart: probabilmente diventerà un genio della matematica. Ma fategli ascoltare Steve Earl o Bob Dylan e diventerà Rayland Baxter”. Non male come complimento per uno che, al momento, come massima preoccupazione ha quella di scansare l’ombra ingombrante della figura paterna.