Mafie

Napoli, nei guai il neomelodico Raffaello. Canta l’amore ma spara a pistolettate

“Sempre con te ovunque sarai qualsiasi cosa farai”, “Sei un ragazzo umile e so che non farai male a nessuno”, “Forza amore mio siamo con te sempre” e ancora “Per una stronzata hai bruciato la tua carriera rimarrai sempre il mio mito”. Il tutto corredato da emoticons di cuoricini, faccettine, pistole, pollici alzati e baci.

E’ il popolo dei fans che s’infiamma per l’ennesima volta in soccorso del loro beniamino: Raffaele Migliaccio in arte Raffaello, cantante neomelodico partenopeo, recordman di visualizzazioni, i suoi video sono cult, inciampato di nuovo in fatti di cronaca nera. Questa volta l’autore e interprete di grandi “successi” – come “Sarà per sempre”, “Ti manca lui” oppure “Ropp fatt ammor” – è stato arrestato per tentato omicidio, porto e detenzione di arma da fuoco.

I fatti risalgono alla notte tra il 19 e il 20 giugno, Raffaello ingaggia una lite con due clienti di un ristorante a Teverola, nell’aversano, alle porte di Napoli, dove si era appena esibito. La lite nasce per questioni di soldi. Il neomelodico armato di pistola esplode alcuni colpi in aria, prima alla presenza dei due avventori del locale che si danno alla fuga, quindi contro il proprietario ed infine contro un cameriere che viene ferito.

La vicenda resta avvolta per un paio di mesi dal mistero. E’ stata poi un’indagine coordinata dalla procura di Napoli Nord, a ricostruire i fatti grazie ad alcune intercettazioni. Le persone con le quali Raffaello aveva litigato – infatti – erano indagate perchè sospettate di traffici di stupefacenti. Raffaello, dopo due giorni passati nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, ottiene i domiciliari. Al termine dell’udienza di convalida, il gip ha emesso un’ordinanza ai domiciliari e accordano al neomelodico il permesso di continuare a cantare in pubblico per lavoro, a cominciare dai concerti che aveva già programmato per il suo tour estivo. “Ti soffrono tutti. Ma non ce la faranno ad abbatterti. Sempre con te!”. E ancora: “Vogliono vederti crollare. Ma lo sanno che tu per terra non ci sai stare!”. Mentre una fan appassionata con un messaggio diretto scrive sulla bacheca del profilo di Raffaello : “Noi lo sappiamo che hai un cuore immenso e che non faresti mai del male a nessuno! Sempre con te nonostante milioni di persone ti soffrono!”.

Non è la prima volta che Raffaello finisce nelle maglie della giustizia e i suoi fan alzano la voce. Lo scorso aprile l’interprete del brano “La nostra storia”, la canzone che apre il film “Gomorra”, a oggi oltre settecentomila visualizzazioni su YouTube, nel cuore della notte dopo aver tentato prima di seminare con la sua Mercedes – a bordo con fidanzata e amico – in via Stadera, nel quartiere Poggioreale a Napoli una volante della polizia, una volta fermato dagli agenti “confidenzialmente” chiede di “chiudere un occhio”, di farlo andare via.

L’artista o supposto tale alle divise dice “Non mi avete riconosciuto?. Sono un famoso cantante, sono pieno di soldi, quando avete bisogno sono a disposizione ecco 400 euro”. Gli agenti lo arrestato con l’accusa di istigazione alla corruzioneso di Lorenzo che osa offendere Raffaello : “Sei una lota”. L’otraggio non passa. Anzi viene subito restituito pan per focaccia. “Quanta sfaccimm e cunferen” e ancora : “…non lo conosci nemmeno ca vuò giudicà si sacc addo staij e cas gopp o ben e dij t facc vattr malament proprij e capit omm e merd.. stu scem over fa chiurt rind o cess e nu nascì chiu ca la e post adatt tuoij”. La lite viene ricomposta da Cristina che finalmente in italiano commenta :”Caro guarda che Raffaello torna più forte di prima….. Poi nessuno ti da confidenza di chiamarlo lota…. Xke non lo conosci quindi sei pregato di stare zitto”.

Le prime disavventure giudiziarie cominciano quattro anni fa. A luglio 2011 il neomelodico viene arrestato per violenza e resistenza a pubblico ufficiale e porto abusivo di arma da taglio. Aveva aggredito un vigile del fuoco, poi i poliziotti che stavano cercando di prenderlo e un infermiere del 118. Indomito, tenta di rubare la pistola dalla fondina ad un agente di polizia municipale. Viene condannato in direttissima ad un anno con la condizionale. Pochi giorni e resta vittima di un incidente : un’auto lo travolge mentre è in sella alla sua moto. Se la caverà. Rimessosi in forze comincia nell’estate del 2012 un toure artistico in Sicilia. Qui i neomelodici partenopei sono molto apprezzati e seguiti. Basta fare una passeggiata nei mercati popolari della “Vucceria”, “Ballarò” per ritrovare sulle bancarelle migliaia di cd.

Addirittura i neomelodici siciliani – imparato il dialetto partenopeo – cantano brani in napoletano. E nel bel mezzo di un’esibizione – Raffaello dal palco tra le grida e il visibilio del pubblico – omaggia e saluta il boss mafioso della Kalsa Luigi Abbate detto “Gigi ’u mitra”. Il mammasantissimo di Cosa nostra apprezza e ringrazia il cantante attraverso i suoi picciotti. E pensare che l’artista di Casoria un po’ bamboccione nei suoi testi celebra i sentimenti.

Le sue canzoni parlano in tutte le salse dell’amore e sono accompagnate da video clip dove Raffaello – un po’ pacchiano- ne è anche interprete. Un contrasto che affascina e strega la sua nutrita pattuglia di tifosi. “A prescindere da quello che dice la gente che poi è la stessa che quando ti vede ti porta in paradiso…Falsi e ipocriti…Dai giornalisti dei tg… Tu ne uscirai più forte di prima. Sempre con te ora e sempre”. Poi c’è Cristina : “Amore mio sei un leone c’è la farai questa volta ne sono sicura. Non pensare a nessuno, la gente è solo invidiosa”. Ormai la vita di Raffaele Migliaccio somiglia sempre più a un romanzo criminale. A quando la prossima puntata?