LisbonaDopo Barcellona e Berlino adesso è Lisbona la nuova attrazione europea per i vacanzieri ma si tratta, come nelle altre città, di un turismo povero.

Nel 2014 il settore turistico portoghese ha registrato un aumento di 11,6 miliardi di dollari. Una concomitanza di fattori sembra essere alla base del boom del turismo in Portogallo: la campagna pubblicitaria online, i prezzi stracciati offerti ai turisti, l’arrivo delle navi da crociera internazionali e, naturalmente, il clima. Secondo le stime ufficiali, entro la fine dell’anno, 3,6 milioni di turisti avranno trascorso almeno una notte a Lisbona, si tratta di sei volte e mezzo la popolazione della città; in proporzione e per capitale è un numero superiore ai 7,6 milioni di visitatori che entro la fine del 2015 avranno pernottato a Barcellona.

La crisi greca ha poi dato nuovo impeto al turismo portoghese, secondo l’ufficio di statistiche nazionale nei primi sei medi del 2015 il numero dei non residenti è salito del 11,8 per cento rispetto al 2014. 

Il turismo, si sa, fa bene all’economia, e certamente quella del Portogallo ne sta giovando. Ma non è facile conciliare un aumento così massiccio di visitatori con il tran tran quotidiano di una capitale. Come Barcellona e Berlino i residenti non vogliono che i propri parchi si trasformino in bivacchi di vacanzieri, né apprezzano i turisti ubriachi che a tutte le ore della notte invadono le loro strade. Queste città non sono Las Vegas, create per il divertimento vacanziero, al contrario, sono centri urbani dove vive e lavora gente comune.

Il problema maggiore è però l’aumento vertiginoso degli affitti e la carenza di abitazioni per i residenti. I proprietari degli immobili guadagnano di più affittando settimanalmente agli stranieri che per lunghi periodi ai residenti. A Berlino, che nel 2014 è stata visitata da 12 milioni di turisti, il Comune è dovuto correre ai ripari, e nel 2013 è stata introdotta una legge che vieta l’uso delle abitazioni per i turisti a chi non le abbia registrate come tali entro l’estate del 2014 e paghi regolarmente una tassa su questa attività.

Il divieto aveva lo scopo di evitare che la città soffrisse a causa della tendenza dei proprietari immobiliari di affittare gli appartamenti per 700 euro a settimana ai turisti piuttosto che ai residenti per molto di meno. Ciononostante, secondo la Berlin Mietergemeinschaft, un’organizzazione che protegge gli affittuari, oggi a Berlino ci sono 18 mila abitazioni usate esclusivamente per gli stranieri. A Potsdam, poco distante da Berlino, ce ne sono altre 7.000. Molte di più di quanto risulta ai rispettivi comuni. Esiste dunque un mercato nero delle abitazioni per gli stranieri che le autorità pubbliche vogliono smascherare e distruggere, e per questo hanno sguinzagliato un corpo di investigatori che hanno il compito di scoprire quali sono le abitazioni illegalmente usate per gli stranieri.

I Lisbona sono nati gruppi di pressione dei residenti che vorrebbero una legislazione simile a quella tedesca ed una politica di contenimento simile. Per ora il governo ha fatto orecchie da mercante, il contributo del turismo al Pil dovrebbe arrivare al 15,8 per cento nel 2015.

La crisi del debito sovrano, la recessione e ora la deflazione stanno trasformando il vecchio Continente in una destinazione turistica a basso costo, per il turismo povero. E chi ne risente sono i residenti di questo meraviglioso continente che si sta trasformando in un museo da quattro soldi.

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