Eletto sempre dal 1996, era stato due volte presidente della commissione Affari costituzionali e del comitato d'indagine sul G8 di Genova. Romani: "Raffinato politico stimato da tutti gli schieramenti". Brunetta: "Uomo di rara intelligenza". Renzi: "Avversario leale e appassionato"
E’ morto il senatore di Forza Italia, Donato Bruno. Aveva 66 anni. L’annuncio giunge con un messaggio di cordoglio diffuso da Paolo Romani e Anna Maria Bernini, presidente e vice presidente vicario del gruppo di Forza Italia al Senato. Romani e Bernini ricordano Bruno sottolineando che era un “eccellente professionista e raffinato politico, stimato da tutti gli schieramenti”. Bruno, scrivono ancora nel messaggio di cordoglio, “lascia un vuoto incommensurabile nel panorama politico italiano. Ma soprattutto lascia un vuoto nei cuori di tutti coloro che potevano onorarsi della sua amicizia. Ci mancheranno la sua intelligenza politica, la sua competenza, il suo estremo garbo, la sua sottile ironia, la sua maestria nel risolvere ogni problema, la sua lealtà. Le nostre più sentite condoglianze alla moglie Paola e a tutta la famiglia”. “Amico, compagno di tante battaglie e di tante esaltanti stagioni – scrive il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta – Donato Bruno è stato un uomo politico dalla rara intelligenza e lungimiranza. Sempre attento, misurato, scrupoloso”.
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha sentito la famiglia di Bruno e, parlando con il figlio, ha espresso le sue condoglianze per la scomparsa di un’avversario leale e appassionato. L’avversaria in punta di codice Anna Finocchiaro (Pd) dice che Bruno “era un parlamentare autorevole e competente. Che stimavo. Certo un avversario politico. Ma sempre leale e rispettoso del Parlamento”. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato alla moglie di Bruno, signora Paola, un telegramma nel quale esprime il suo cordoglio, ricordandone l’impegno svolto a lungo in Parlamento, con competenza ed equilibrio, sui temi istituzionali e alla guida di importanti Commissioni.
E’ stata una delle “menti giuridiche” di Forza Italia, la più duttile per antonomasia ma anche, per molti, “lo squalo”; il “falco gentile” lo definivano sottovoce amici e nemici; “the voice” per quel suo tono baritonale profondo e unico in Parlamento che sapeva esprimere attenzione e rispetto. Avvocato cassazionista, Bruno conosceva Silvio Berlusconi già dalla fine degli anni Settanta. Nel 1996 la prima candidatura con Forza Italia. Fu lui, dal 2001, a presiedere il comitato parlamentare d’indagine sui fatti del G8 di Genova, ma anche la commissione Affari Costituzionali del Senato, incarico che riottiene dal 2008 al 2013. Ritenuto da sempre vicino a Cesare Previti, era legato anche a Gianni Letta. Era stato più volte candidato in quota centrodestra per una nomina a giudice della Corte costituzionale. In un primo momento nel 2008, ma più di recente anche per sostituire due magistrati della Consulta con un “ticket” in accordo con il centrosinistra insieme al nome di Luciano Violante. Tuttavia su entrambi i nomi, dopo lo scrutinio segreto, è sempre mancato il quorum, anche sull’onda delle polemiche sull’iscrizione del suo nome nel registro degli indagati in un’inchiesta della Procura di Isernia.
A subentrare a Bruno, al Senato, sarà peraltro un suo amico, Michele Boccardi, primo dei non eletti nelle liste di Forza Italia in Puglia, che però è vicino alle posizioni di Raffaele Fitto, quindi al movimento dei Conservatori e riformisti.