A bordo dell’aereo che si è schiantato nell’est dell’Indonesia c’erano anche sacchi di denaro per circa 400mila euro destinati ad alcune famiglie povere. Oltre a 5 membri dell’equipaggio, l’Atr 42-300 trasportava 49 passeggeri indonesiani, tra cui cinque bambini. Nella zona il turismo è praticamente inesistente e i collegamenti aerei sono indispensabili per spostarsi nella remota Papua. Ma funzionari locali hanno oggi ammesso che l’aereo trasportava anche quattro “sacchi” con soldi statali: 6,5 milioni di rupie (circa 430mila euro) in contanti, da distribuire come aiuti agli abitanti di Oksibil penalizzati dal recente rincaro del carburante.
Alcuni detriti e una colonna di fumo sono stati individuati dall’alto e le squadre dei soccorritori devono farsi strada nella giungla tra le montagne della provincia di Papua per raggiungere il luogo dell’impatto. Si tratta di un’area a circa 30 chilometri dalla cittadina di Oksibil, la destinazione finale dell’aereo della Trigana Air partito dalla capitale provinciale Jayapura. Poco dopo aver iniziato la fase di discesa, i contatti con l’aereo sono stati persi. Per il momento la causa più probabile dell’incidente continua a essere considerata il maltempo che imperversava nella zona, con piogge, vento e nebbia.
L’incidente rinnova le preoccupazioni per gli scarsi standard di sicurezza tra le compagnie indonesiane, molte delle quali per questo sono bandite dai cieli dell’Unione europea. La Trigana, che opera solo voli interni, conta ormai 14 incidenti seri da quando è stata fondata nel 1991, perdendo in tutto dieci aeroplani. L’Atr precipitato, inoltre, aveva ormai 27 anni di voli alle spalle. Si tratta del terzo incidente aereo avvenuto in Indonesia in un anno (Air Asia lo scorso dicembre, poi Medan a giugno). Il Paese ha un boom di traffico aereo ma non abbastanza piloti e personale di terra; inoltre gli standard di sicurezza sono bassi e i passeggeri salgono sui velivoli anche all’ultimo minuto grazie a controlli blandi.