Siedono nella Camera alta del parlamento britannico, non votano mai – vuoi per impossibilità oggettiva considerata la salute precaria, vuoi per calcolo politico o vuoi per pigrizia – ma chiedono comunque il rimborso delle spese sostenute. Nel Regno Unito monta la polemica sulla Camera dei Lord, dopo che si è scoperto come 62 di essi, pur non avendo partecipato nemmeno a una singola votazione negli ultimi cinque anni, abbiano ottenuto rimborsi spese per 360mila sterline, circa 510mila euro al cambio attuale. Un dato che ha mandato in fibrillazione tutti quei gruppi di pressione – e sono tanti – che a Londra chiedono a gran voce una riforma dell’istituzione, giudicata “non rappresentativa” e “fuori dal tempo”.
Secondo le cifre fornite dall’Electoral Reform Society, una di queste organizzazioni che si battono per la riforma dei Lord, ben 236mila sterline (circa 335mila euro) sono andate a dieci di questi 62 rappresentanti del popolo decisamente poco produttivi. Politici che fra l’altro ottengono 300 sterline (circa 420 euro) per ogni giornata di presenza in aula, oltre ai rimborsi per il trasporto. E il cui numero – al momento sono 790 – potrebbe presto aumentare di 50 unità per una piccola riforma voluta dal premier conservatore David Cameron. Ben 92 di essi sono ancora ereditari e quasi tutti sono “appointed“, quindi nominati dalla regina Elisabetta II su consiglio del primo ministro in carica o della stessa House of Lords.
Uno dei dirigenti dell’Electoral Reform Society, Darren Hughes, presentando il risultato dell’indagine ha detto che “la nostra Camera dei Lord non assomiglia affatto al popolo britannico che è condizionato dalle sue scelte. Si tratta di un’istituzione fuori dal tempo e non rappresentativa”. Solo due di essi hanno meno di 40 anni e il 54% ha più di 70 anni, mentre più della metà abita nella capitale. Un’istituzione spesso funestata dagli scandali, come quello che ha riguardato a fine luglio il barone John Sewel, 69 anni, che secondo il Sun di Rupert Murdoch è stato filmato mentre consumava quella che sembrava cocaina insieme ad alcune prostitute. Ancora si indaga sulla veridicità di quei video, ma intanto Sewel si è dovuto dimettere.
Alcuni giornali britannici come il Daily Mirror, intanto, stanno portando avanti da tempo le loro campagne per l’abolizione o per una profonda riforma della Camera dei Lord. Le storie sui pari e sui loro comportamenti spesso bizzarri riempiono ogni giorno le pagine dei quotidiani e dei tabloid. Così per esempio è successo con la baronessa Judith Ann Wilcox, 74enne e conservatrice, che per il Daily Mail ha chiesto fino a 5.700 sterline al mese di rimborsi per il viaggio fra casa e parlamento. Peccato che, ha sottolineato lo stesso quotidiano, la sua abitazione dal valore di 4 milioni di sterline sia praticamente a meno di 300 metri dal palazzo di Westminster. La House of Lords ha risposto alle critiche della stampa dicendo che “il rimborso è legato alla presenza in aula e non alla residenza”. Fa comunque 300 sterline al giorno per ogni seduta. Esentasse, chiaramente.