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Brasile, “fedeli ridotti in schiavitù da una setta religiosa milionaria”

Arrestati sei esponenti della "comunità evangelica Gesù", che secondo l'accusa circuiva gli adepti facendoli lavorare gratis. Chiedendo ai suoi adepti donazioni di beni che sarebbero stati "condivisi dalla comunità", aveva accumulato una fortuna da 28,6 milioni di dollari

La polizia brasiliana ha arrestato almeno sei persone ai vertici di una setta religiosa che costringeva i suoi fedeli a lavorare come schiavi, senza ricevere nulla in cambio. La setta dal nome evocativo: ‘Comunità evangelica Gesù, la verità che segna’ era riuscita ad accumulare donazioni per circa 28,6 milioni di dollari. La polizia federale ha spiegato che la comunità aveva una struttura simile ad una organizzazione criminale “per impossessarsi del patrimonio sottometteva ai lavori forzati, in situazione analoga a quella degli schiavi, i propri fedeli”.

La polizia ha portato in commissariato 47 persone, per testimoniare contro la comunità a cui sono stati confiscati molti beni e proprietà. I vertici della setta convincevano i fedeli “a cedere tutti i propri beni alla setta, con la promessa che sarebbero stati condivisi dalla comunità. Poi, erano costretti a lavorare senza nulla in cambio” alla stregua di schiavi, ha spiegato la polizia. L’operazione, dal nome ‘Ritorno a Canaan’ è stata condotta in tre diversi stati brasiliani, ha riguardato sette città del Minas Gerais, quattro villaggi di Bahia e la città di San Paolo. Tra le accuse che saranno presentate ci sono riduzione in schiavitù, traffico di persone, associazione a delinquere, riciclaggio di denaro.