Uno dei principali responsabili della sicurezza del Fronte al Nusra, la branca siriana di Al Qaeda, è stato ucciso in un ospedale da campo a Daraa, in Siria. Ma non è ancora chiaro chi sia stato a colpire Fayez Al Faluji, soprannominato Abu al-Azz. L’Osservatorio per i diritti umani (Ondus) parla infatti di “alcuni sconosciuti”, la piattaforma Site spiega che a rivendicare l’uccisione è stato l’Isis, mentre l’agenzia siriana Sana attribuisce l’omicidio all’esercito di Bashar Al Assad.
Acerrimo rivale dell’Is, nei giorni scorsi al-Nusra ha abbandonato il fronte contro lo Stato Islamico (Is) a nord di Aleppo e lasciato l’area dove la Turchia intende creare una zona cuscinetto con la Siria. In un comunicato il gruppo legato ad Al Qaeda ha spiegato che la decisione di cedere ad altri ribelli la lotta contro l’autoproclamato Califfato è stata presa in contrasto con la strategia della Turchia di combattere i jihadisti al suo confine. Una strategia che, sostiene al-Nusra, è stata presa per “la sicurezza nazionale della Turchia” e non per combattere il regime di Bashar al-Assad.
Il mese scorso Washington e Ankara hanno annunciato una strategia congiunta contro l’Is nel nord della Siria fornendo supporto aereo ai ribelli nell’area. Ma secondo al-Nusra la battaglia del governo Erdogan – che il 24 luglio ha avviato raid aerei in Siria e Iraq contro Isis e Pkk – e dell’alleanza guidata dagli Usa risponde a propri interessi e priorità. “In base allo scenario attuale, la nostra unica possibilità è quella di ritirarci e di abbandonare il fronte (contro l’Is, ndr) nella campagna a nord di Aleppo, cedendolo a qualunque fazione sia interessata”, si legge nel comunicato di al-Nusra che ha però fatto sapere che manterrà il fronte con i jihadisti in altre zone della Siria, compresa la provincia di Hama o la zona montuosa di Qalamoun vicino al confine con il Libano.
Isis ai turchi: “Ribellatevi, Erdogan traditore” – Il premier turco? Un “traditore” perché ha permesso agli Stati Uniti di bombardare le postazioni dell’Isis dalla base di Incirlik, nella Turchia meridionale. Il messaggio è contenuto in un video diffuso online da un miliziano del sedicente Califfato, che invita i musulmani turchi ad unirsi allo Stato islamico per combattere contro “crociati, atei e tiranni”.
Erdogan, prosegue nel video, “è diventato amico degli americani, degli ebrei, degli atei membri del Pkk, degli amici laici di Ataturk, dell’Esercito siriano libero e delle spie della famiglia saudita”. A parlare nel video è un probabile ‘foreign fighter’ turco che, affiancato da altre due persone, accusa il presidente turco di aver permesso agli Usa di “bombardare il popolo dell’Islam”. Il video lancia anche un appello ai jihadisti per la “conquista di Istanbul, che il traditore Erdogan fa ogni sforzo per lasciare ai crociati” e attacca il “laico Ataturk“, fondatore della Repubblica, che “ha costretto i turchi a negare la loro religione“, cioè l’Islam.