Mattia Fantinati è stato invitato dai colleghi del gruppo interparlamentare sulla sussidiarietà per parlare all'incontro "La politica per chi, la politica per cosa". Per ora non ha avuto il veto di Grillo e Casaleggio per partecipare alla rassegna da sempre criticata dal Movimento
Andrà al Meeting di Comunione e Liberazione, “ma con un approccio critico”. Il deputato M5S Mattia Fantinati da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio non ha avuto veti e, fanno sapere dallo staff, “lui ci tiene a partecipare per spiegare al mondo cattolico la politica dal basso dei 5 Stelle”. Così nonostante le polemiche e il brivido freddo lungo la schiena di parte del Movimento, il grillino sarà tra i relatori della kermesse di Rimini. L’invito è arrivato a fine luglio dall’intergruppo parlamentare sulla Sussidiarietà, lui ha condiviso l’idea con alcuni colleghi e alla fine si è convinto che ad andare non fa nulla di male. Dai quartier generali di Genova e Milano non c’è stata per ora opposizione all’idea. Che nel loro linguaggio a segni è quasi come dare una benedizione. E’ vero, solo nel 2013 Grillo attaccava dal blog “Comunione e disperazione” e chiedeva la “liberazione di Rimini”, ma in due anni sono cambiate tante cose. Il Movimento 5 Stelle che cresce nei sondaggi e che si muove tra salotti tv e agorà nelle piazze ha imparato sulla pelle che deve parlare a tutti, o almeno al numero più ampio possibile di persone. E tra queste ci sono anche i cattolici. La logica è quella dei talk show: restano il male maggiore, “luoghi dove non si parla di nulla”, ma è necessario partecipare per farsi conoscere anche da quegli spettatori.
L’appuntamento confermato è per il 26 agosto, ore 15. Tra Noam Chomsky, Graziano Delrio, Matteo Renzi e Fausto Bertinotti nell’evento che segna il rientro della politica al lavoro ci sarà il debutto anche del grillino. Il titolo della tavola rotonda è “La politica per chi, la politica per cosa” e conduce Raffaello Vignali, uno del partito di Alfano, storico padrone di casa del meeting ciellino ed ex presidente della Compagnia delle Opere. Tra i relatori il deputato Pd Marco Donati e il collega Fi Antonio Palmieri. E appunto Mattia Fantinati: eletto a Verona, membro della commissione Attività produttive, conosciuto per aver proposto e fatto approvare nel decreto “Destinazione Italia” una norma che blocca le cartelle di Equitalia per chi ha un credito con lo Stato. A caldo ha commentato che è stato invitato “come cattolico e collega della commissione sulla sussidiarietà”, a freddo ha evitato di rispondere alle domande de ilfattoquotidiano.it.
Secondo molti nel Movimento è venuto il tempo di rompere il ghiaccio anche con la Chiesa, un’idea che da un po’ frulla nella testa del leader M5S. E i segnali di un avvicinamento sono stati tanti negli ultimi mesi: la marcia per il reddito di cittadinanza nei sentieri di Assisi, l’immagine spot di Beppe Grillo vestito da San Francesco che in tanti non esitano a definire il protettore del mondo grillino, Don Ciotti come alleato nella battaglia per un ddl che introduca misure contro la povertà, e infine l’incontro con monsignor Fisichella in vista del Giubileo. “Papa Bergoglio ci ha copiato il programma”, dice sempre il leader M5S in interviste e comizi. Insomma è iniziato da tempo un dialogo timido con quelli che in fin dei conti sono elettori come gli altri e che non possono essere ignorati.
La paura ai piani alti della Casaleggio associati è che non tutti capiscano la scelta. “Questa ce la spieghi?”, scrivono alcuni attivisti sulla pagina Facebook di Fantinati. La verità è che il Movimento 5 Stelle con il Meeting di Rimini ha sempre avuto poco a che fare. Simbolo di nomi della casta da combattere, da Lupi a Formigoni, roccaforte di un mondo cattolico troppo conservatore, è nel mirino di Grillo da lungo tempo. Solo un anno fa è stato il M5S a protestare contro la copertura dell’evento da parte della Rai. Ma è stata solo l’ultima delle polemiche. Il post più famoso sull’argomento è di due anni fa: il 21 agosto 2013 il leader M5S attaccava “Comunione e disperazione”, o meglio ancora “Comunione e fatturazione”, e i politici accusati di andare in “pellegrinaggio” a Rimini, la città martire. L’attacco ebbe talmente tanto eco che si sentì tirato in causa anche il sindaco Pd Andrea Gnassi: “Siamo una città laica e ospitiamo tutti, non abbiamo bisogno di essere liberati da Grillo”. Ma erano altri tempi: il M5S in Parlamento appena arrivato come uno Tsunami e i toni urlati contro i simboli del potere. “Perché”, scriveva Grillo, “ogni anno ministri e presidenti del Consiglio sentono la necessità di chiedere la benedizione di Cl? Comunione e Fatturazione e’ un’ingerenza ecclesiale nella politica. Chi la protegge fa carriera, diventa un intoccabile, e Cl ricambia sempre con affetto peloso”. Fantinati ha detto parlerà anche di questo.